sabato 27 febbraio 2016

Le Caratteristiche Psicologiche dei Segni - Toro



Caratteristiche Psicologiche dei Segni 








Noi esseri umani siamo creature complesse e ovviamente non possiamo essere descritte solo dal nostro segno solare. Però possiamo spesso notare similitudini nelle persone appartenenti allo stesso segno (o con Ascendente e Luna in uno specifico segno) e, approfondendo un pochino il nostro sapere astrologico, possiamo spesso sentirci più vicini a perfetti sconosciuti. Se non altro, questo sapere ci aiuta a capire meglio amici e conoscenti, parenti, partner e persino clienti. Per avere un’idea ancora più completa, anche senza ricorrere ad un astrologo, potremo scoprire anche il segno lunare e l’ascendente, nostro e altrui, e leggere qui sotto i vari profili psicologici di ogni segno – è sorprendente fino a che punto qualche nozione astrologica aiuti a capire il modus operandi altrui e persino ad avere maggiore compassione e più tolleranza per quei difettucci e quelle tendenze psicologiche e caratteriali che talvolta ci risultano antipatiche. Le riconosciamo più chiaramente negli altri, ma anche noi non ne siamo privi! Non occorrono studi approfonditi per avere benefici dall’astrologia; occorre solo una mente aperta ed un autore di riferimento la cui verità sia in sintonia con la nostra. 

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Nel blog precedente abbiamo visto le caratteristiche psicologiche del segno dell'Ariete. Passiamo ora al segno del Toro


                                              

Toro


Benvenuti nel placido mondo dei Toro – primo tra i segni di Terra, fisso e dominato dalla sensuale dea Venere. Come l’elemento a cui appartiene, il Toro è un segno tranquillo, stabile e paziente. La pazienza di cui sono dotati i Toro sembra quasi essere infinita, ma una parola di avvertimento agli altri segni – non prendetela per scontata, poiché quando si esagera anche il Toro si infuria, e questo segno è francamente l’ultimo che vorrei vedere infuriato. Piatti che volano è il minimo che ci si possa aspettare! Uomo/Donna avvisati …

Essendo un segno fisso è anche tra i più stabili. “Forse un po’ troppo” - dice qualcuno. “Così stabili da essere mortalmente noiosi” – li accusa qualcun altro. Ebbene sì, la stabilità del Toro portata all’eccesso genera nei nati del segno un eccessivo attaccamento alla routine. Molti Toro amano la stabilità a tal punto da provare terrore nei confronti di cambiamenti di qualsiasi tipo. Il problema è che il cambiamento è parte integrante della vita e, quando il destino bussa, a nulla valgono gli sforzi del Toro per preservare lo status quo: più il nostro testardo Toro punta i piedi, più le inevitabili crisi avranno risvolti potenzialmente disastrosi.

Cosa possono quindi fare gli amici del Toro? Potrebbero cominciare a costruirsi una filosofia di vita più flessibile, che prenda in considerazione che senza il cambiamento si raggiunge uno stato di stagnazione. Potrebbero forse ponderare su questa piccola perla: “Quando una porta si chiude è perché un’altra (migliore!) è pronta ad aprirsi”. Non è detto infatti che ciò che percepiamo come un male venga per nuocere – spesso è il contrario! In altre parole, gli amici del Toro hanno bisogno di imparare a fidarsi della Saggezza Divina, a cui il loro splendido ed invidiabile buon senso non può sostituirsi. Occorre che accettino di non poter avere tutto sotto controllo. So che non è facile, ma è necessario per il bene loro e di chi li circonda.

Segno governato dall’indolente e sensuale Venere, il Toro, meglio di altri, sa godere delle gioie semplici della vita, comprende il corpo umano senza esserne imbarazzato ed apprezza l’importanza dei sensi. Spesso questi placidi figli di Venere amano la natura ed hanno un tocco magico, il cosiddetto pollice verde. Creatura pratica, il nostro ostinato amico Toro ha i piedi così ben piantati per terra, che spesso gli sfuggono le realtà più sottili ed effimere della vita. Per quanto siano apprezzabili il suo senso pratico e la capacità di creare ricchezza, esistono cose che non si possono vedere, né spiegare scientificamente, che sono tuttavia parte integrante della vita sul pianeta Terra.

Tendenzialmente scettico, il Toro è raramente disposto ad aprire i suoi orizzonti verso universi ignoti, metafisici o poco razionali. “I buoni vanno in paradiso e i cattivi all’inferno” sostiene il semplicistico buon senso del Toro, ma nella vita vera non tutto è bianco o nero e la realtà è spesso più complessa. “Vedere (preferibilmente toccare con mano) per credere” – uno dei motti del Toro – è saggio fino ad un certo punto.

Questi cauti figli di Venere (in questo segno nella sua espressione più materialistica) amano lusso e ricchezza ma, essendo stabili, preferiscono investire in beni durevoli. Qualche volta anche le persone e le relazioni vengono viste come “beni durevoli” – da qui il famoso senso del possesso dei nati sotto questo segno. Attenzione amici del Toro: portate all’eccesso, possessività e gelosia finiscono per soffocare il partner e la stessa relazione a lungo andare!

Detto ciò, è bene ricordare che il Toro è un segno leale ed affidabile, che crede ancora nelle sane tradizioni – coloro che amano pace, tranquillità, sicurezza e routine non potrebbero trovare partner più affidabile e desiderabile.

Come Trattare i Toro

Un metodo molto efficace è prenderli per la gola! Non letteralmente, s’intende. I sensi del Toro, come dicevamo prima, sono molto sviluppati, inclusi l’olfatto e il gusto. I Toro amano la qualità e la buona cucina e, se non stanno molto attenti, col passare degli anni il loro giro-vita tenderà ad espandersi … In compenso i loro appetiti sessuali non tenderanno a diminuire – ma non trascurateli.

Parlando di sensi, non dimenticate di dimostrare fisicamente il vostro affetto ad un amico/a o partner di questo segno – sotto sotto i Toro sono dei gran coccoloni! Siate leali nei loro confronti e vi ricambieranno con totale devozione ed affidabilità.

Essendo più bravi ad interpretare le realtà materialistiche che le sottigliezze più astratte, non vi aspettate che il vostro amico Toro capisca frecciatine velate, atmosfere emotive pesanti e musi lunghi – se qualcosa non va, otterrete risultati migliori se invece di aspettarvi capacità telepatiche da parte sua, opterete per il dialogo aperto e chiaro. So che non sono dei chiacchieroni i nostri Toro, ma faranno di tutto per capire il vostro punto di vista se date loro una possibilità.

L’inconscio dei Toro

Il fascino di questo segno sta nella sua capacità di rimanere gentile, romantico e sentimentale, pur essendo dotato di forte senso pratico e di un tocco di cinismo, che lo aiutano a costruire e ad accumulare nella vita, ad avere stabilità e successo.

Il Toro ha bisogno di essere e sentirsi utile, di costruire qualcosa di permanente e tangibile per provare le sue capacità e giustificare la sua esistenza. Ha bisogno di un simbolo del suo valore e di trovare una funzione nella vita, qualcosa in cui realizzarsi, la sua strada, altrimenti diventa letargico, passivo e totalmente dipendente dal supporto altrui. E dipendere economicamente dagli altri non è una buona idea per un Toro, non solo perché mina la sua auto-stima, ma anche perché questo segno ama la bella vita e le comodità; è risaputo che queste cose hanno un prezzo generalmente troppo alto e non sono alla portata di chi non è autosufficiente.


Attenzione alle tendenze intolleranti dovute ad una visione semplicistica della vita. Il Toro non deve cedere ai pregiudizi, e soprattutto deve accettare di non avere il diritto di calpestare le visioni altrui, per quanto poco pratiche o diverse dalla propria. Attenzione anche a non cedere alla malinconia e ai pensieri negativi – se è vero che la nostra vita è in parte il risultato del nostro modo di pensare, usate tutta la vostra ostinazione per cominciare a pensare positivo, amici del Toro! Troppo spesso cedete al pessimismo e ciò rovina la salute (vostra e di chi vi circonda). Il geniale Albert Schweizer disse che la ricchezza più grande che abbiamo noi esseri umani è la capacità di cambiare la nostra realtà a seconda di come scegliamo di percepire gli eventi. Se questo è vero anche solo in parte, con la vostra determinazione ed il vostro buon senso potrete crearvi un vero paradiso sulla Terra se aggiungerete un tocco di positività!


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mercoledì 24 febbraio 2016

Le Caratteristiche Psicologiche dei Segni - Ariete


 



Caratteristiche Psicologiche dei Segni  


Noi esseri umani siamo creature complesse e ovviamente non possiamo essere descritte solo dal nostro segno solare. Però possiamo spesso notare similitudini nelle persone appartenenti allo stesso segno (o con Ascendente e Luna in uno specifico segno) e, approfondendo un pochino il nostro sapere astrologico, possiamo spesso sentirci più vicini a perfetti sconosciuti. Se non altro, questo sapere ci aiuta a capire meglio amici e conoscenti, parenti, partner e persino clienti. Per avere un’idea ancora più completa, anche senza ricorrere ad un astrologo, potremo scoprire anche il segno lunare e l’ascendente, nostro e altrui, e leggere qui sotto i vari profili psicologici di ogni segno – è sorprendente fino a che punto qualche nozione astrologica aiuti a capire il modus operandi altrui e persino ad avere maggiore compassione e più tolleranza per quei difettucci e quelle tendenze psicologiche e caratteriali che talvolta ci risultano antipatiche. Le riconosciamo più chiaramente negli altri, ma anche noi non ne siamo privi! Non occorrono studi approfonditi per avere benefici dall’astrologia; occorre solo una mente aperta ed un autore di riferimento la cui verità sia in sintonia con la nostra.

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Da questa settimana pubblicherò su questo blog una descrizione di tutti i segni sotto diversi punti di vista, tendenze inconsce comprese. Cominciamo con il segno dell'Ariete. Buon viaggio di scoperta e buona lettura!

Ariete 


Benvenuti nel frenetico mondo degli Ariete – primo tra i segni di Fuoco, cardinale e dominato dal bellicoso Marte. Creature dalla sindrome del Cavaliere Impavido (o della Giovanna D’Arco a seconda del sesso), i nostri amici Ariete non si sentono a posto con sé stessi senza una causa per cui combattere o qualcuno da proteggere. Credono negli ideali di giustizia ed uguaglianza e sentono il bisogno di difendere gli oppressi. In altre parole, vogliono cambiare il mondo e qualche volta anche chi li circonda, nella convinzione più totale che le loro soluzioni, visioni o risposte siano quelle giuste.

Questo cieco egocentrismo raramente nasconde cattiveria o secondi fini – l’Ariete è l’infante dello zodiaco, troppo innocente ed ingenuo, e raramente dotato della furbizia necessaria per mentire. A questo proposito è bene sapere che i nati sotto questo segno sono dei pessimi mentitori e quindi anche scarsamente dotati di capacità diplomatiche. Essendo diretti ed impazienti, hanno poca tolleranza per i giri di parole: preferiscono arrivare al punto in maniera decisa e immediata. Per dirla tutta, gli Ariete hanno poca tolleranza per quasi tutto – ritardi, stupidità, insubordinazione, lentezza e macchinazioni nascoste ai danni degli altri.

Sono diretti ed impetuosi. Sì, è vero – le loro parole talvolta feriscono gli animi più delicati, ma è raro che l’impulsività Aretina celi cattiveria, solo mancanza di tatto, pazienza e diplomazia.

Amanti dell’avventura, questi impetuosi figli di Marte sono pionieri nati, amano lanciarsi in nuove imprese con coraggio e creatività e raramente arrivano ad apprezzare concetti come “serenità” e “routine” nella loro vita – almeno non prima dei 70 anni … Il concetto di staticità causa loro indigestione psichica. Inoltre, benché rispettino la disciplina, odiano prendere ordini, preferendo di gran lunga la posizione del leader. E quindi il nostro amico Ariete ama comandare, ma, stranamente, rispetta di più chi gli tiene testa.

Gli Ariete sono spesso accusati di essere psicologicamente ed emotivamente immaturi e non sono nemmeno bravi ad imparare dall’esperienza. Sono il loro eterno ottimismo, la loro intuizione e le abbondanti visioni creative di un futuro brillante a guidare i loro passi e ci vorrà qualche scossone in più per smussare gli spigoli del loro carattere talvolta difficile, tempestoso e passionale, e per insegnare loro che non sempre possono avere ciò che vogliono nel preciso istante in cui lo desiderano. Per l’infante dello zodiaco è difficile capire che esistono anche altre persone al mondo con esigenze diverse. Questo non avviene perché siano stupidi o ingenerosi - tutt’altro!- ma perché, come l’infante vero, essi percepiscono gli altri come estensione di sé stessi.

Detto ciò, occorre a questo punto ricordare che i figli di Marte sanno essere molto generosi, devoti e leali; la loro più grande qualità è il coraggio che arriva talvolta a sfiorare l’incoscienza. “La fortuna aiuta gli audaci” – pensa il nostro amico Ariete, ed è talmente convinto che tutto andrà per il meglio che nella stragrande maggioranza dei casi la forza del suo pensiero positivo ottiene i favori degli dei! Formula vincente, no?

Certo che vivere al fianco di questa “dinamo umana”, un affascinante mix di egocentrismo e generosità, spavalderia e fragilità inconscia, passione, coraggio, idealismo e prepotenza è tutt’altro che facile. Se siete un tipo che ha bisogno di stabilità e sicurezza state alla larga dagli Ariete! Ma se ammirate iniziativa, entusiasmo e positività, troverete gli intrepidi figli di Marte decisamente irresistibili. Il loro entusiasmo è contagioso e se riuscirete a credere nei sogni di un Ariete, uomo o donna che sia, anche solo la metà di quanto essi crederanno nei vostri, potrete manifestare qualche miracolo insieme – perché no?

Come Trattare gli Ariete

I figli di Marte, come il loro pianeta-guida, sono aggressivi e talvolta prepotenti, e, sebbene siano capaci di tenerezza, sono decisamente poco propensi a trattare gli altri con la dolcezza che si aspettano. Eppure è proprio questa qualità che farà breccia nel cuore degli Ariete e che li stimolerà a dare il meglio di sé. Trattati in questo modo, si trasformeranno in agnellini – o quasi! Beh, diciamo che saranno molto più ragionevoli e ben disposti nei vostri confronti.

A nome di tutti gli Ariete vi pregherei di non smorzare loro gli entusiasmi con considerazioni di natura pratica (e con il necessario buon senso) proprio quando vi stanno raccontando i loro nuovi progetti, una nuova idea creativa, ecc. Lasciateli prima giocare un po’ con l’idea – col tempo si calmeranno e torneranno con i piedi per terra, ed è lì che avranno bisogno della vostra praticità.

Altro punto importante – gli Ariete non sopportano i “lamentosi” e le persone perennemente depresse. La loro natura è positiva ed impaziente. Pensate che sopportano malamente anche i loro umori neri e si rialzano molto presto dopo una “caduta” emotiva. Quindi, se siete il tipo che ama auto-commiserarsi, non cercate conforto da un Ariete: otterrete solo un brusco commento che rivelerà una verità scomoda!

L’inconscio degli Ariete

L’Ariete è energico, ha bisogno di colore e di azione. Se non trova una crisi o una sfida se la va a cercare, odia la compiacenza e ama fare l’avvocato del diavolo. Ha sempre fretta perché si annoia con facilità e quando si annoia diventa irritabile, insofferente e critico. Vive nel mondo degli ideali. Sarà un po' egocentrico, ma è talmente generoso da costituire facile preda per le anime più furbe – è raramente un astuto giudice di caratteri e crede sinceramente nella bontà del prossimo.

Un Ariete apparentemente mite che nega la sua vera essenza è un Ariete represso – o si distrugge interiormente sviluppando disturbi psicosomatici, o rende la vita di chi lo circonda un vero inferno.

Per un tipico Ariete tutto è possibile e non esistono limiti. Non tentate di convincerlo del contrario o verrete accusati di vigliaccheria e debolezza, e per provarvi la verità delle sue tesi andrà a ficcarsi nei guai. Questo atteggiamento spesso crea successi in situazioni impossibili, ma talvolta può produrre una serie di disastri piuttosto prevedibili da anime più pratiche e caute. La formula per il successo prevede anche pazienza, tolleranza, disciplina e umiltà, amici dell’Ariete!

L’Ariete ha bisogno di imparare a vedere ed accettare cose e persone per ciò che sono in realtà e, per non restare troppo deluso dalla vita se non riesce a diventare “speciale” agli occhi del mondo, ha bisogno di trovare un equilibrio interiore che lo aiuti a tenere viva la fiamma degli ideali, pur accettando i suoi limiti e quelli dei tempi in cui vive. 

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venerdì 19 febbraio 2016

Destino o Libero Arbitrio? Chi Si Nasconde Dietro la Dea Bendata?



Destino o Libero Arbitrio?


In questo articolo vorrei provare ad affrontare il difficile tema dell’esistenza del destino e cercare di decidere se occorra essere “credenti” per potersi avvalere di questo concetto. La questione è che nelle nostre vite sembra esistere un ordine implicito in ciò che ci accade, una specie di intelligenza cosmica che fa in modo che tutto accada precisamente quando “deve accadere”. Alcuni di noi chiamano questa intelligenza destino, per altri si tratta di provvidenza o volere divino, altri ancora preferiscono definirla Sé Superiore o Superconscio. Queste definizioni dipendono dalle particolari credenze di ognuno di noi, ma il concetto, in sostanza, non cambia.

Il Destino

Un’interessante storia proveniente dall’Oriente narra di un servitore che si reca al mercato a sbrigare faccende per il suo padrone. All’improvviso tra la folla il servitore incontra la Morte, che lo terrorizza con uno sguardo che egli interpreta come minaccioso. Il fedele servitore corre dal suo padrone in preda a puro terrore e lo implora di dargli un cavallo per scappare e raggiungere Samarra, la città più lontana, entro sera nella speranza così di sfuggire alla morte. Il padrone, comprensivo, accetta di lasciarlo scappare e si reca egli stesso al mercato in cerca della Morte.

Quando la incontra, la interroga sullo sguardo minaccioso rivolto al suo servitore. La Morte risponde “Il mio non era uno sguardo minaccioso, quanto piuttosto sbigottito. Ho appuntamento con lui stasera a Samarra e sono rimasta molto sorpresa di trovarlo qui oggi, molte miglia lontano da lì”. Il servitore ignaro è in questo modo corso incontro al suo destino.

Questa parabola significa quindi necessariamente che esiste un ineluttabile destino a cui non possiamo sottrarci? Difficile rispondere, ma un evento che a prima vista ci può apparire come coincidenza, isolato dal suo contesto e dalla sua storia, in realtà non è mai tale. Se consideriamo tutti i fattori su vasta scala, incluso il carattere dell’individuo in questione, la sua psiche, la sua vita e persino il suo oroscopo, la descrizione di coincidenza diventa chiaramente inappropriata e l’evento appare invece più propriamente giusto, ricco di significato, inevitabile, necessario e “destinato”.

E’ interessante notare che quando la vita ci riserva qualcosa di spiacevole e inaspettato, sperimentiamo il lato oscuro del destino – ciò che i Greci chiamavano Moira. Quando invece è qualcosa di piacevole a guidare i nostri passi, qualcosa che dà un senso alla nostra vita, che ci dà gioia e serenità, ecco che il lato “buono” della medaglia si traduce nel concetto cristiano di Divina Provvidenza.

Se impariamo a guardare e giudicare gli eventi col senno di poi e, come dicevamo sopra, su vasta scala, ci accorgeremo però che entrambe le facce di questo destino vengono spesso vissute al tempo stesso. Talvolta ciò che ci appare ingiusto e che provoca dolore e scompiglio nel nostro status quo, nel lungo periodo si trasforma in un disegno particolare e benevolo che ha una logica ferrea e che finisce per arricchire la nostra personalità e la nostra vita. Per questo motivo il fato sembra racchiudere una certa dualità, un paradosso divino se vogliamo. Ma passiamo ad analizzare in chiave astrologica quali energie si nascondono dietro la Dea Bendata (nella foto) la Dea Fortuna o  Tyche per i Greci.


Chi si Nasconde Dietro la Dea Bendata?

La vita spesso è tutt'altro che facile e per questo motivo tutti noi ci sforziamo, in un modo o nell'altro, di creare più comfort, ricchezza e piacere. Forse uno dei metodi più diffusi e che noi italiani scegliamo per cercare di migliorare la nostra esistenza è il gioco. Come sappiamo, il gioco si basa sul principio della speranza, la speranza di vincere e cambiare le proprie circostanze in un attimo, lasciandosi alle spalle un lavoro noioso, le routine giornaliere e, troppo spesso, anche ambienti deprimenti.

Come molti sapranno, la speranza è sotto il dominio di Giove, le cui funzioni comprendono anche i concetti di ottimismo ed entusiasmo. Questo trio (speranza, ottimismo ed entusiasmo) sembra essere la formula vincente per attirare la fortuna - bisogna ammettere che questi "ingredienti" sono davvero contagiosi e mettono tutti di buon umore. Gli ottimisti spesso trovano più porte aperte; dopotutto tristezza e depressione non piacciono a nessuno!

Quali altri ingredienti contribuiscono a formare la ricetta vincente e misteriosa della fortuna? Diamo un'occhiata più da vicino. L'apertura verso il prossimo sembra essere fondamentale poichè implica che se siamo più amichevoli e gioviali, tendiamo ad attrarre a noi consensi e simpatia. Prendiamo per esempio il difficile mercato del lavoro - più siamo popolari e sereni, più facile sarà ricevere qualche consiglio utile in più da uno sconosciuto e/o perfino informazioni vitali che ci aiuteranno a migliorare la nostra carriera o a trovare un lavoro.

Un altro prezioso ingrediente di questa ricetta è indubbiamente la generosità. Se siamo in grado di provare piacere nel dare senza aspettarci nulla in cambio, scopriremo presto che riceveremo dell'aiuto inaspettato o qualche sostegno necessario quando ne avremo più bisogno. E` incredibile e difficile comprendere come funzioni questa legge cosmica, ma non ci sono dubbi: funziona davvero! Lo ammetto - i concetti visti finora sono, innegabilmente, sinonimi di Giove. Non si può negare che il pianeta gigante sia molto legato al concetto di fortuna. Ma c'è di più, il quadro è più complesso.

Altri “Ingredienti” della Fortuna

L'istinto e le abilità profetiche (così legate all'intuizione) aiutano ad attrarre a noi il fatidico bacio della Dea Bendata. Difatti, spesso per raggiungere uno scopo o manifestare un progetto che avevamo da tempo in qualsiasi area della nostra vita, occorre seguire un istinto, una voce interiore che ci guida, lasciando da parte la cautela e i piani più razionali che ci eravamo ripromessi di seguire. Qualche volta, se rischiamo un po', se ci lasciamo trascinare dal nostro istinto e non opponiamo troppa resistenza agli inevitabili cambiamenti, finiamo per essere baciati dalla fortuna. Quindi, se siamo flessibili e ricettivi, tendiamo ad essere anche più fortunati. Eccoci ancora al cospetto del grande Giove con le sue capacità profetiche...ma c'è dell'altro. Anche la connessione che Giove ha con la filosofia sembra essere rilevante in questa analisi della fortuna.

Tanto per chiarire, con ciò non intendo certo lo studio delle opere dei filosofi, ma un atteggiamento filosofico verso la vita. Per esempio, come tutti sappiamo, ci sono momenti in cui ciò che pensavamo di volere (oggetto, situazione o persona) ci viene portato via, causandoci frustrazione e dolore. Come cantavano i Rolling Stones "Forse non otterrai sempre ciò che vuoi, ma avrai sempre ciò di cui hai bisogno" nella vita, cioè ciò che aiuta la nostra crescita e il nostro sviluppo psicologico (situazioni comunque orchestrate dal nostro Io Superiore). Il punto è che se siamo abbastanza filosofi da accettare che chiunque guidi i nostri passi ne sappia più di noi e che se non otteniamo ciò che vogliamo è per il nostro bene, ci sentiremo sempre protetti e fortunati. Ovviamente, tutto dipende da come si guarda la vita - non c'è dubbio che la positività attiri la fortuna. E` difficile per un pessimista alle prese con una situazione difficile accettare che se non si materializza ciò che egli sperava e voleva è perchè qualcosa di meglio si trova giusto "dietro l'angolo". Gli ottimisti dicono: "Chiusa una porta, se ne apre una migliore". La versione dei pessimisti è: "Chiusa una porta, hai perso un'occasione"! Il fatto è che Giove crede, quindi attrae. Le persone positive sono aperte, flessibili, filosofiche e creative, quindi sono fortunate. La rigidità e la negatività sembrano respingere la fortuna, mentre i principi di Giove "portano fortuna". Fino ad ora abbiamo seguito i canoni più tradizionali dell'astrologia - la fortuna va a braccetto con Zeus. Siamo tutti d'accordo, ma la Dea Bendata ha anche un accompagnatore inaspettato e più nascosto. Di chi si tratta?

Il Lato Oscuro della Fortuna

Avete presente il "lamentoso, serioso ed antipatico" Saturno? Ebbene, ecco l'altro inaspettato accompagnatore della Dea dai più ambiti favori! Se siete veramente sorpresi e increduli, rimanete sintonizzati ed accompagnatemi nel prossimo passo della mia analisi.

Per cominciare, diamo un'occhiata ad alcuni aspetti di Saturno:

1) Rappresenta un tipo di energia che solidifica e consolida

2) E` sinonimo di autorità e disciplina

3) La struttura, l'organizzazione e la stabilità sono governate da Saturno

4) Saturno insegna l'importanza di cautela, pazienza e perseveranza nella vita

5) Responsabilità ed ambizione sono parole chiave di Saturno

Va detto, tuttavia, che quando le caratteristiche elencate sopra vengono portate all'estremo, incontriamo i principi di Saturno espressi nel modo più negativo, attraverso rigidità,  depressione, perfezionismo esagerato, pessimismo, incapacità di accettare i cambiamenti, inerzia, crudeltà e, cosa peggiore, paura.

La paura è un'emozione terribilmente distruttiva poiché ci paralizza e frena la nostra crescita, però, entro certi limiti, essa può anche avere un ruolo costruttivo. Forse, attraverso la paura, la nostra guida interiore cerca di comunicarci che non siamo pronti emotivamente, psicologicamente o materialmente a compiere ulteriori passi verso la nostra meta. Probabilmente il nostro istinto sta cercando di incoraggiarci a sviluppare più talenti e capacità, ad ottenere più qualifiche, più saggezza o più guarigione e senso di benessere per noi stessi, a seconda delle varie circostanze personali. Saturno non ama le sconfitte e, a modo suo, forse cerca di prepararci a fare del nostro meglio e ad ottenere i successi sperati. In breve, la nostra saggezza interiore, come Saturno, tenta sempre di guidarci e di disciplinarci, talvolta frenando il nostro progresso fino al fatidico momento giusto.

E questo ci porta ai concetti saturnini che sono rilevanti alla nostra analisi della fortuna, cioè pazienza, progetti accurati e tempi giusti. Del resto, tutti sappiamo e abbiamo imparato dall'esperienza che nulla accade fino a quando i tempi di maturazione siano più che pronti e che tutto accade inesorabilmente al momento giusto e non un secondo prima. Tale è l'ordine implicito in tutta la creazione. E, di grazia, chi governa il tempo, la nostra più grande illusione tridimensionale, se non Saturno, il Signore del Tempo? Trovarsi al posto giusto nel momento giusto ha molto a che fare con Saturno e con la cosiddetta "fortuna". Saturno non è un malefico e non lo è mai stato - il suo ingrato compito è semplicemente quello di insegnarci tutto ciò che ci occorre sapere per gestire la realtà terrena al meglio e con successo. Insegnandoci l'importanza della disciplina e della saggezza implicite nel "momento giusto", Saturno, il Signore del Tempo, ci guida verso un'esistenza più prospera, in cui non c'è spazio per inutili sprechi di energia.

Non dimentichiamo che la fortuna non è solo vincere al totocalcio o all'enalotto. E` importante sottolineare che ciò che noi definiamo fortuna è invece quasi sempre il risultato di molti anni di duro lavoro e di semina (con pazienza e disciplina) che si manifesta attraverso una buona occasione e, come abbiamo visto sopra, al momento giusto. Quando una buona opportunità ci si presenta e finalmente abbiamo la possibilità di brillare e di godere dei frutti dei nostri sforzi, la Dea Bendata è al nostro fianco e noi otteniamo finalmente ciò che meritiamo. Per fare un esempio, avere un talento che abbiamo sviluppato dopo tanti anni di duro lavoro, non è affatto "fortuna", come tanti la definirebbero - è semplicemente il risultato di duro lavoro, disciplina, sacrifici e sudore della fronte, ma quando finalmente il nostro talento viene riconosciuto, quante persone ci direbbero "sei stato fortunato", invece di "complimenti - te lo sei meritato"? Mi domando se tali affermazioni siano frutto di invidia da parte di chi rifiuta il concetto di disciplina e accetta solo conquiste facili!

Per essere obiettivi, esiste però anche la "pura fortuna", cioè quelle rarissime occasioni in cui, senza alcuno sforzo da parte nostra (come per esempio vincere alla lotteria dove l'unico sforzo è acquistare un biglietto), la capricciosa Dea Bendata sceglie proprio noi. Anche in questo caso, a mio parere, ritroviamo lo zampino di Saturno. Difatti, questo splendido pianeta è conosciuto anche come il "Signore del Karma", essendo connesso al destino, ad incontri o eventi fatali. Usando il caso della vincita alla lotteria, per esempio, è possibile che ci sia una ragione più "cosmica" dietro tale evento - forse, rendendoci ricchi, la nostra anima desidera che noi impariamo a gestire con saggezza la prosperità, il potere ed il denaro, compito tutt'altro che facile. Non possiamo saperlo per certo, ma ciò di cui possiamo stare sicuri è che anche dietro un evento così apparentemente casuale, esiste il fatidico "momento giusto", giostrato da Saturno e dalla nostra anima.

Per concludere, chi si nasconde dietro la Dea Bendata? Indubbiamente il gigante ed espansivo Giove con la sua apertura, il suo ottimismo e senso dell'avventura che aiutano a manifestare buone occasioni ed opportunità. Ma, come abbiamo appena visto, è anche vero che non potremmo essere scelti e baciati dalla fortuna senza la preparazione graduale, la disciplina e il momento giusto diretti da Saturno.

Spero che ora il lettore sarà meno sorpreso di trovare Saturno insieme a Giove a governare la fortuna. A dire il vero, pensandoci un attimo, non è pratico ed economico unire le forze tra due pianeti tanto diversi, con risultati potenzialmente tanto brillanti? Ecco ancora Saturno con le sue macchinazioni ed i suoi piani efficaci e ben progettati - mi sembra quasi di vederlo mentre ci fa l'occhiolino! Tutto calcolato vero, buon vecchio Saturno?


Che il discorso sopra sia stato convincente o meno, posso solo augurarmi che per i nostri futuri progetti e piani d'azione ci ricorderemo di usare le energie e gli insegnamenti di entrambi questi pianeti, facendoci aiutare dagli insegnamenti sia di Giove che di Saturno. Con una forma di aiuto così potente, sono sicura che raggiungeremo facilmente il successo. 


Informazioni tratte da:

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martedì 16 febbraio 2016

La Magia di Avalon/Glastonbury

Coloro che hanno visitato la Gran Bretagna e hanno fatto tappa quasi obbligata ad Avalon sanno per quale motivo Avalon/Glastonbury  viene ritenuta il centro magico dell’Inghilterra. Chi ci vive racconta che è un luogo dove gli avvistamenti di UFO, oggetti volanti non identificati, si sprecano, dove lo strano fenomeno dei cerchi nel grano si manifesta di continuo in zona e dove magia nera e magia bianca convivono. Un giro per i negozi di Glastonbury e un’occhiata alle strane vetrine lascia intendere con chiarezza come mai il luogo è stato ribattezzato “Weirdsville” (“Stranolandia”), ma una sosta alle rovine dell’Abbazia (in foto) e la fortissima carica di energia pacifica e fortemente femminile che quel luogo emana altrettanto chiaramente rivela perché Glastonbury, anche conosciuta come Avalon, è davvero un luogo magico. L’Abbazia, in passato meta di incessanti pellegrinaggi, fu purtroppo quasi completamente distrutta nel 1539 su ordine di Enrico VIII, il quale poco tollerava Cristiani, Cattolici e pellegrinaggi, specie dopo la sua riforma Anglicana.



Il mito connesso ad Avalon narra come una volta, tanto tempo fa, esistesse un’isola al posto di Glastonbury. Le antiche tracce geologiche intorno al Tor (la Torre in foto che segna teoricamente l’ingresso ad un’altra dimensione) sembrerebbero indicare l’esistenza di acqua intorno alla sacra collina. Avalon (l’Isola delle Mele) è connessa al mito di Morgana, Merlino e Re Artù. All’Abbazia si trovano teoricamente pure i resti di Artù e Ginevra (in foto), lì sepolti secoli fa, ma c’è chi dice che quella sia una fandonia, frutto di un’astuta mossa pubblicitaria dei monaci per incoraggiare turismo e raccogliere fondi per far ristrutturare l’Abbazia.














(tomba di Re Artù)                                                                                            
                                                                                                                                  (Glastonbury Tor)



Si dice anche che l’Abbazia fu costruita sui resti di una chiesa fondata nel 37 d.C. da San Giuseppe di Arimatea (il teorico padre di Gesù Cristo e compagno di Maria) in loco. Lui e Maria in teoria si trovavano lì per evitare le persecuzioni in Palestina. Sempre presso i resti dell’Abbazia si trova anche un Rovo (il Rovo di Glastonbury), teoricamente frutto di un germoglio del bastone che San Giuseppe era solito conficcare nel terreno quando pregava millenni fa. E’ interessante notare che i botanici ci informano che quel particolare Rovo proviene dalla Palestina e non è effettivamente originario del luogo. C’è quindi della verità nei miti e nelle storie connesse ad Avalon?


Ad Avalon esiste anche una Sorgente Sacra nel famoso Chalice Well, oggi uno splendido giardino che consiglio caldamente di visitare se si fa tappa a Glastonbury. All’acqua ad alto contenuto di ferro (e leggermente radioattiva) della sorgente si attribuiscono da secoli proprietà curative, ma ciò che di sicuro non si può associare ad essa è un sapore fresco e buono. Posso garantire che ha un sapore veramente pessimo e a me ha pure procurato mal di stomaco… Di certo non consiglio di berla, che sia medicamentosa o meno! Inoltre, l’acqua talvolta si colora spontaneamente di rosso e da lì è nato il mito del Santo Graal (il calice dal quale Cristo avrebbe bevuto vino alla sua ultima cena) che fu teoricamente sepolto lì da San Giuseppe stesso.


(foto del luogo che ospita la Sorgente nel Chalice Well)

Avalon sarà anche associata alla Cristianità da duemila anni, ma è certamente anche un luogo pagano, dove Bardi e Celti hanno lasciato una fortissima impronta. La famosissima e pluripremiata scrittrice Marion Zimmer Bradley ha contribuito a mantenere vivi e a ricreare riti pagani e miti focalizzati sulla Grande Madre Dea piuttosto che su Gesù Redentore. La Bradley ha difatti scritto una serie di romanzi dedicati ad Avalon, il più famoso tradotto come Le Nebbie di Avalon, forse disponibile cliccando qui ma di difficilissima reperibilità in versione italiana, purtroppo.

Tutti gli altri suoi romanzi della serie di Avalon (La Signora di Avalon, la Sacerdotessa di Avalon, eccetera) sono fortemente consigliati in quanto trasportano il lettore in una dimensione stranamente familiare, carica di miti, leggende ed atmosfere pagane, con antiche e potenti energie che mettono in contatto con l’inesplorato potenziale umano. Questi libri sono quasi impossibili da trovare tradotti in italiano,  ma ancora facilmente reperibili in versione kindle in lingua originale. Vale la pena dare un'occhiata al Libraccio (dove forse in italiano si trovano ancora anche se usati). Peccato perderseli!



venerdì 12 febbraio 2016

Il Meccanismo di Antikitera – Uno dei Più Grandi Misteri dell’Antichità



Nell’aprile del 1900 vicino all’isola greca di Antikitera fu scoperto

un relitto di una nave affondata intorno all’anno 80 a.C. Tra i vari 
tesori ritrovati c’erano statue di marmo, gioielli, monete e uno 
strano meccanismo di bronzo e tutto fu depositato presso il Museo 
Nazionale di Archeologia ad Atene in attesa delle analisi del caso. 

Per due anni lo strano meccanismo fu più o meno ignorato mentre 
venivano analizzate statue, porcellane varie ed altri oggetti preziosi trovati nel relitto. L’archeologo Valerios Stais ipotizzò a suo tempo che l’oggetto fosse un orologio astronomico, ma altri studiosi 
inizialmente rigettarono quella ipotesi in quanto fu considerato 
troppo complesso per essere stato ideato e costruito nello stesso 
periodo a cui risalivano gli altri ritrovamenti (quando smetteremo 
di essere così arroganti riguardo al nostro cosiddetto status di illusoria avanguardia scientifica, mi domando?). 


Per un'altra cinquantina d'anni l’oggetto  fu più o meno ignorato fino a quando un Professore dell’Università di Yale, Derek J. de Solla Price, iniziò a studiarlo insieme ad altri per poi pubblicare un lungo articolo sul risultato delle analisi nel 1974.


In sintesi, si pensa che il Meccanismo di Antikitera, fatto di una 
lega di rame e latta, fu costruito nel secondo secolo a.C., 
rendendolo quindi il più antico strumento astronomico mai 
scoperto fino ad ora, ma va detto che per il momento non sembrano esservi certezze – solo congetture. Derek Price concluse da alcune 
iscrizioni trovate sul meccanismo che esso risaliva all’anno 87 
a.C., ma le monete trovate sul relitto risalivano a circa l’anno 70 
a.C. Qualsiasi fosse la sua origine, in seguito ad ulteriori studi, si 
scoprì che il meccanismo era un calendario solare e lunare in grado 
di prevedere fenomeni astronomici come la posizione di stelle ed 
eclissi e ci fu chi sospettò che fosse stato addirittura il genio di 
Archimede ad ideare quel marchingegno.


La scoperta del Meccanismo di Antikitera mette in crisi la scienza 

in quanto oggetto teoricamente impossibile che non dovrebbe 

esistere, vista la tecnologia ellenistica presumibilmente non 

sufficientemente avanzata nei tempi antichi a cui si fa risalire la 

creazione dello strumento in questione. Ci troviamo dunque di 
fronte a qualche conoscenza che risale a civiltà perdute 
all’avanguardia – perdute appunto in qualche cataclisma di vasta 
portata? Qual è la vera storia dell’umanità viste le innumerevoli 
domande a cui non sa rispondere la nostra scienza che si ritiene 
tanto “progredita” ?


E perché la formazione di studiosi e filosofi dell’antica Grecia 
contemplava inevitabilmente una tappa di formazione più o meno 
lunga in Egitto?


A queste domande danno una possibile risposta svariati libri di ricerca. Tra questi, mi sento di segnalare i seguenti titoli:

6) La civiltà perduta e le catastrofi dal Sole

7) L'Enigma delle Origini (per kindle)

8) Il mistero della genesi delle antiche civiltà (eNewton Saggistica)      (per kindle)

lunedì 8 febbraio 2016

Il Principio della Sincronia - Qualche Idea per Sondare l'inconscio




La vita a volte ci presenta coincidenze nelle quali il sogno di una persona o un pensiero corrispondono poi a qualcosa che accade nel mondo fisico, senza alcuna possibilità che uno dei due eventi abbia causato l’altro. A volte tali coincidenze ci sembrano particolarmente significative e ci domandiamo se qualcosa di più della pura casualità, magari delle particolari forze vitali o cosmiche, siano coinvolte nell’evento. 

Jung definisce la Sincronia come una coincidenza significativa tra due o più eventi, dove è coinvolto qualcosa di più della probabilità e del caso. Sincronia (o sincronicità come la traducono alcuni) è un termine che descrive il legame fra due eventi uniti da un significato comune, ma si tratta di un legame non spiegabile in termini di causa ed effetto. Vi sono tre tipi di sincronie descritte da Jung:

1) Coincidenza tra un contenuto mentale (pensiero/sentimento ecc.) ed un evento esterno

2) Sogno o visione che coincide con un evento sincronico avente luogo a distanza nello stesso momento (e confermato in seguito) [visione remota?]

3) Previsione con immagini ricevute tramite sogno, visione o premonizione di qualcosa che accadrà in futuro e l’evento poi ha effettivamente luogo.

Essenzialmente, in ciascuna di queste situazioni un evento reale finisce per coincidere con un pensiero, visione, sogno o premonizione. La Sincronia, dunque, è una coincidenza significativa di eventi ed è il principio che Jung ha individuato come il nesso che collega la psiche all’evento in una coincidenza significativa – quanto significativa sia la coincidenza viene determinato da chi partecipa alle situazioni e ai legami tra mente ed evento, mente e materia, descritte sopra. 

Secondo la psicologa Jean Shinoda Bolen, il Tao ed il Sé sono concetti simili a quelli della Sincronia.


“Il Sé è ciò di cui facciamo esperienza interna quando ci sentiamo in relazione con l’unità del tutto, con l’eterno Tao che collega tutto ciò che esiste di esterno a noi con noi stessi. In sintesi, la Sincronia si percepisce attraverso degli eventi particolari, che a noi piace chiamare coincidenze, che sono significativi per noi, e attraverso i quali si rivela la base comune del Tao. Quando il principio di causa ed effetto non si può applicare, data l’impossibilità di qualsiasi spiegazione razionale per un fatto, allora è la Sincronia il principio che mette in relazione la nostra psiche con gli eventi esterni, nei quali percepiamo inspiegabilmente il senso che la dimensione interna e quella esterna siano collegate. Nella esperienza di un evento sincronico, invece che sentirci unità separate e isolate in un vasto mondo, sentiamo di essere in relazione con gli altri e con l’universo ad un livello profondo e significativo. Questo legame sottostante è l’eterno Tao e ogni evento sincronico è una specifica manifestazione di esso” 

(tratto da Iniziazione al Tao della Psicologia di Jean Shinoda Bolen, Ed. Mediterranee marzo 2010, p.44 disponibile cliccando qui sotto

Iniziazione al tao della psicologia). 


Vorrei sottolineare che la teoria delle Sincronie di Jung ci riavvicina al modo di pensare del lontano passato e a ciò che la scienza nega e da cui rifugge, cioè la cosiddetta superstizione, la magia, ciò che non è razionalmente spiegabile. Essa rappresenta un bel grattacapo ed è difficile integrarla con il pensiero Occidentale.

Le Sincronie danno ad intendere che esiste una forma di Intelligenza Superiore nel Cosmo e che esistono degli eventi non causati gli uni dagli altri, che la materia abbia un aspetto psichico e che la psiche sia in grado di relativizzare il tempo e lo spazio, in quanto sembra esistere una dimensione di significato oggettivo accessibile agli esseri umani, ma non necessariamente da essi creata. Noi siamo abituati a pensare alle causalità, agli eventi che causano altri eventi e non siamo abituati a percepire la materia come psichicamente significativa in termini di significato e di valore. 

Tuttavia, se la psiche è in grado di relativizzare il tempo e lo spazio, allora sarà possibile che eventi distanti nel tempo e nello spazio possano interagire in questo momento spazio-temporale senza che intervengano trasmissioni causate da agenti esterni. Se esiste una dimensione di significato oggettivo, l’implicazione è che il significato che sperimentiamo non sia solo o interamente la nostra creazione soggettiva. L’implicazione invece è che siamo in un ordine di significato che trascende la nostra prospettiva prettamente umana.

Uno dei modi più pratici ed interessanti per entrare in contatto con il principio della Sincronia, per usare un esempio e rendere pratico il discorso qui sopra, è quello di sondare l'Inconscio o Superconscio attraverso carte come i Tarocchi o le cosiddette Cartine degli Angeli da selezionare ad occhi chiusi per avere delle risposte o delle indicazioni su situazioni, decisioni da prendere, eccetera. La carta o le carte scelte rifletteranno, secondo Jung, la qualità del momento e saranno sincroniche con la propria situazione psicologica.

Se ci si vuole approcciare in modo non troppo impegnativo a questo semplice ed immediato sistema di consultazione del proprio inconscio, consiglio i seguenti due acquisti:

1) Angel Cards (piccole con bellissimi disegni e parola chiave in inglese) disponibili cliccando su questo link

2) Tiny Universal Waite (mazzo completo di minitarocchi a cinque euro da mettere in un piccolo sacchetto e scegliere con gli occhi chiusi), disponibili cliccando su questo link 



Per avere ulteriori informazioni su uso e significato dei Tarocchi come voce dell'Inconscio, da segnalare è invece il seguente ebook:

I Tarocchi La Voce dell'Inconscio


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