martedì 16 febbraio 2016

La Magia di Avalon/Glastonbury

Coloro che hanno visitato la Gran Bretagna e hanno fatto tappa quasi obbligata ad Avalon sanno per quale motivo Avalon/Glastonbury  viene ritenuta il centro magico dell’Inghilterra. Chi ci vive racconta che è un luogo dove gli avvistamenti di UFO, oggetti volanti non identificati, si sprecano, dove lo strano fenomeno dei cerchi nel grano si manifesta di continuo in zona e dove magia nera e magia bianca convivono. Un giro per i negozi di Glastonbury e un’occhiata alle strane vetrine lascia intendere con chiarezza come mai il luogo è stato ribattezzato “Weirdsville” (“Stranolandia”), ma una sosta alle rovine dell’Abbazia (in foto) e la fortissima carica di energia pacifica e fortemente femminile che quel luogo emana altrettanto chiaramente rivela perché Glastonbury, anche conosciuta come Avalon, è davvero un luogo magico. L’Abbazia, in passato meta di incessanti pellegrinaggi, fu purtroppo quasi completamente distrutta nel 1539 su ordine di Enrico VIII, il quale poco tollerava Cristiani, Cattolici e pellegrinaggi, specie dopo la sua riforma Anglicana.



Il mito connesso ad Avalon narra come una volta, tanto tempo fa, esistesse un’isola al posto di Glastonbury. Le antiche tracce geologiche intorno al Tor (la Torre in foto che segna teoricamente l’ingresso ad un’altra dimensione) sembrerebbero indicare l’esistenza di acqua intorno alla sacra collina. Avalon (l’Isola delle Mele) è connessa al mito di Morgana, Merlino e Re Artù. All’Abbazia si trovano teoricamente pure i resti di Artù e Ginevra (in foto), lì sepolti secoli fa, ma c’è chi dice che quella sia una fandonia, frutto di un’astuta mossa pubblicitaria dei monaci per incoraggiare turismo e raccogliere fondi per far ristrutturare l’Abbazia.














(tomba di Re Artù)                                                                                            
                                                                                                                                  (Glastonbury Tor)



Si dice anche che l’Abbazia fu costruita sui resti di una chiesa fondata nel 37 d.C. da San Giuseppe di Arimatea (il teorico padre di Gesù Cristo e compagno di Maria) in loco. Lui e Maria in teoria si trovavano lì per evitare le persecuzioni in Palestina. Sempre presso i resti dell’Abbazia si trova anche un Rovo (il Rovo di Glastonbury), teoricamente frutto di un germoglio del bastone che San Giuseppe era solito conficcare nel terreno quando pregava millenni fa. E’ interessante notare che i botanici ci informano che quel particolare Rovo proviene dalla Palestina e non è effettivamente originario del luogo. C’è quindi della verità nei miti e nelle storie connesse ad Avalon?


Ad Avalon esiste anche una Sorgente Sacra nel famoso Chalice Well, oggi uno splendido giardino che consiglio caldamente di visitare se si fa tappa a Glastonbury. All’acqua ad alto contenuto di ferro (e leggermente radioattiva) della sorgente si attribuiscono da secoli proprietà curative, ma ciò che di sicuro non si può associare ad essa è un sapore fresco e buono. Posso garantire che ha un sapore veramente pessimo e a me ha pure procurato mal di stomaco… Di certo non consiglio di berla, che sia medicamentosa o meno! Inoltre, l’acqua talvolta si colora spontaneamente di rosso e da lì è nato il mito del Santo Graal (il calice dal quale Cristo avrebbe bevuto vino alla sua ultima cena) che fu teoricamente sepolto lì da San Giuseppe stesso.


(foto del luogo che ospita la Sorgente nel Chalice Well)

Avalon sarà anche associata alla Cristianità da duemila anni, ma è certamente anche un luogo pagano, dove Bardi e Celti hanno lasciato una fortissima impronta. La famosissima e pluripremiata scrittrice Marion Zimmer Bradley ha contribuito a mantenere vivi e a ricreare riti pagani e miti focalizzati sulla Grande Madre Dea piuttosto che su Gesù Redentore. La Bradley ha difatti scritto una serie di romanzi dedicati ad Avalon, il più famoso tradotto come Le Nebbie di Avalon, forse disponibile cliccando qui ma di difficilissima reperibilità in versione italiana, purtroppo.

Tutti gli altri suoi romanzi della serie di Avalon (La Signora di Avalon, la Sacerdotessa di Avalon, eccetera) sono fortemente consigliati in quanto trasportano il lettore in una dimensione stranamente familiare, carica di miti, leggende ed atmosfere pagane, con antiche e potenti energie che mettono in contatto con l’inesplorato potenziale umano. Questi libri sono quasi impossibili da trovare tradotti in italiano,  ma ancora facilmente reperibili in versione kindle in lingua originale. Vale la pena dare un'occhiata al Libraccio (dove forse in italiano si trovano ancora anche se usati). Peccato perderseli!