martedì 27 settembre 2016

PSICOENERGETICA – DI COSA SI TRATTA


PSICOENERGETICA


UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE IL PROPRIO SVILUPPO E LA PROPRIA CRESCITA, UTILE SOPRATTUTTO ALLE NUOVE GENERAZIONI





Leggendo le informazioni apparse nei due post precedenti sulle nuove generazioni e la nuova coscienza, si può dedurre che, fino a prova contraria, a differenza di ciò che tendenzialmente si legge in libri, articoli ed interviste, i cosiddetti Indaco (giovani e adulti) non sono presenti in massa sul pianeta per introdurre una nuova coscienza, bensì per accelerare la consapevolezza collettiva di un nuovo archetipo emergente e relativi nuovi bisogni e modi di percepire la realtà, adeguando quindi il modo di operare in essa.
Le ricerche sui vari modelli di sviluppo delle varie coscienze sviluppate attraverso le ere storiche, discussi nei due post precedenti, indicano che l’emergenza di un nuovo modo di percepire la realtà, la famosa “Coscienza Integrale/Autentica” era stata ampiamente prevista. Non si tratta di una sorpresa. E’ chiaro che una nuova coscienza collettiva richiede nuove soluzioni ed approcci non solo all’istruzione delle nuove generazioni, ma in tutte le aree della vita. Dall’istruzione, però, dipendono moltissime cose ed ha un’influenza determinante su come si strutturerà il futuro.
Purtroppo il nostro Paese investe troppo poco sui giovani, sul futuro e sui modelli innovativi di educazione per loro.  La corsa verso potere e denaro, come mostra la ricerca internazionale e la nostra storia attuale, ha portato, e continua a portare, a scelte distruttive sia per il pianeta che per un sano sviluppo psico-fisico e spirituale di massa, ignorato perché non porta guadagni immediati. I giovani in particolare sono sfiduciati e poco incentivati a rispettare gli adulti. Del resto, si trovano ben pochi modelli di sana gestione di potere e saggezza da emulare e i giovani ne hanno un gran bisogno!
Molti contano sulle soluzioni innovative che in teoria porteranno le Nuove Generazioni (soprattutto i “Millennials” – ved. libri dei sociologi Strauss & Howe), ma cosa stiamo dando loro in cambio? Il modello economico basato sul consumismo non solo non funziona, ma toglie futuro e speranze alle Nuove Generazioni.  Questa situazione viene denunciata quasi giornalmente, ma queste tematiche continuano ad essere ignorate!
L’istruzione non funziona e i giovani reclamano il bisogno di avere più etica, guida saggia e nutrimento spirituale (che non è sinonimo di religioso). Questo emerge dalle ricerche di Sohail Inayatullah et al. e di Guy Claxton, tra gli altri. La prevalente risposta o il rimedio, per ora, è sfornare diagnosi di deficit di attenzione. Quale persona dotata di un cervello veloce, nonlineare e spesso multidimensionale, costretta a seguire lezioni noiose e irrilevanti, impartite da insegnanti noiosi  e spesso privi di vitalità e creatività, non svilupperebbe deficit di attenzione e iperattività?
Le persone non sono contenitori vuoti da riempire – hanno diritto ad esplorare sé stesse e a cercare risposte, anche se parziali, al senso della loro vita e del creato. Devono imparare a fare domande e a volte a convivere coi paradossi. L’istruzione è importante e serve ad aprire menti, non a creare robot. Serve ad imparare anche come si vive e su cosa basare le proprie decisioni. E’ inutile imbottire ragazzi e adulti di nozioni scientifiche parziali spacciate per definitive – la scienza continua ad evolvere e quindi teorie e conclusioni sono sempre temporanee, mai da prendere come certezze definitive.
Le fonti di informazione, soprattutto meno ortodosse, forniscono parecchi spunti di riflessione, ma il curriculum scolastico non prevede che si esplori e tende a riciclare ignoranza e risposte molto approssimative fornite dalla scienza ortodossa, soprattutto in aree fondamentali per l’essere umano.   Se la risposta ai bisogni nuovi è tenere bambini, giovani e adulti tranquilli e “sotto controllo”  imbottendoli di farmaci (tipo Xanax, Ritalin, ecc.),  i cui effetti deleteri su corpo e psiche non sono stati nemmeno misurati, siamo nei guai. Occorre avere il coraggio di rivedere tutto e di dare una scossa allo status quo!
Il primo dei due studi che compongono il mio dottorato di ricerca, focalizzato sul fenomeno Indaco e le Nuove Generazioni, ha fornito indicazioni sui loro bisogni e informazioni circa gli interventi educativi già applicati con successo. In sintesi, molti di questi giovani sembrano mostrare tendenze verso ciò che nella Scala dei bisogni e valori di Maslow viene definito “self-actualization” (autorealizzazione o attualizzazione del Sé, cioè lo sviluppo del proprio potenziale) e persino verso l’ultimo gradino identificato da Maslow negli ultimi anni della sua vita e spesso nemmeno citato nei libri di psicologia, cioè la Trascendenza (ved. grafico sotto)

PIRAMIDE (dei bisogni) DI MASLOW
Come detto, quest’ultimo livello ha a che fare con la trascendenza (“self-transcendence” oppure “transcendent actualization”) e con questa si intende un’espansione di coscienza che include dimensioni che trascendono i limitati bisogni dell’ego per includere anche l’ambiente, la sua sostenibilità, e l’universo stesso. E’ chiaro che il proprio potenziale inesplorato e la preoccupazione per il benessere di tutto il creato, in altre parole una sete di giustizia equa e di miglior distribuzione delle risorse, assume gradualmente un’importanza sempre maggiore. Queste non sono tematiche che ci possiamo permettere di ignorare ancora a lungo.
Il secondo dei miei due studi verte su modelli di educazione già esistenti ispirati dal transpersonale. Ho usato una tipologia di ricerca qualitativa per esplorare diversi progetti educativi basati sulla psicosintesi di Roberto Assagioli. Oltre al loro curriculum e alle varie tecniche usate, mi interessava investigare eventuali visioni che accomunano tali progetti e verificare se potessero emergere elementi nuovi che potessero informare sia la scienza dell’educazione olistica che quella ortodossa, per così dire.
In sintesi, è emerso un elemento in particolare, trovato in entrambi i miei studi, che sembra meritevole di attenzione e sviluppo – cioè la Psicoenergetica. La sua rilevanza sembra essere in termini di:
1) Insegnamenti connessi alla consapevolezza che tutto è energia, incluso l’impatto che hanno i propri pensieri, gli atteggiamenti e le emozioni sulla coscienza, sul modus operandi, sulle proprie decisioni, sulla materia (corpo umano incluso) e sulle relazioni interpersonali di tutti i tipi. Questa è una forma di educazione basata sull’accresciuta auto-consapevolezza.
2) Espansione di coscienza che include dimensioni che vanno oltre l’essere umano ed i suoi bisogni immediati apparenti. In altre parole, si educano gli individui a rapportarsi al mondo che li circonda con una coscienza eco-sostenibile, in modalità Integrale/Autentica che necessita di:
3) Usare energie transpersonali e incanalarle attraverso il corpo, sviluppando modalità multisensoriali per ricavare informazioni da diverse dimensioni e forme di vita. Si tratta di un modo diverso di apprendere e di conoscere.
E’ interessante notare che la Psicoenergetica è stata identificata dallo psichiatra Roberto Assagioli (fondatore della Psicosintesi) negli ultimi anni della sua vita (anni ’70)* e prevista come una forma di Psicologia emergente (la “quinta forza”), che avrebbe seguito e trasceso la Psicologia Transpersonale, nota come la quarta forza (dopo il Comportamentismo, Freud e il movimento Umanistico da cui si è sviluppato il Transpersonale – quest’ultima è stata la prima corrente che ha iniziato ad esplorare e a prendere sul serio la dimensione spirituale dell’essere umano).
Questa nuova psicologia emergente, o quinta forza, secondo le previsioni di Assagioli, sarebbe emersa quando l’umanità avesse iniziato a dare segni di accresciuta sensibilità verso le energie sottili (per ulteriori informazioni sulla psicoenergetica ved. il sito http://www.psicoenergetica.it/index.htm )
  • Assagioli, R. (1973). Le Nuove dimensioni della Psicologia. Istituto di Psicosintesi di Firenze: Lezione 1a.









UNA DEFINIZIONE DI PSICOENERGETICA SECONDO LA MIA RICERCA
La Psicoenergetica descrive qualsiasi disciplina o tecnica che aiuti a sviluppare la consapevolezza di come l’energia di pensieri, emozioni e atteggiamenti influiscano sulla propria coscienza, sulla materia (incluso il corpo) e sulle relazioni interpersonali di ogni tipo e quindi sulla propria realtà.
La Psicoenergetica coinvolge tutte le funzioni psicologiche (intuizione, immaginazione, desiderio/impulso, sensazioni, emozioni, pensiero) allo scopo di sviluppare l’auto-consapevolezza e promuovere l’espansione della coscienza. La Psicoenergetica coltiva e aggiunge una accresciuta sensibilità alle energie sottili e consapevolezza del ruolo della coscienza risvegliata.
Molto spesso, però, sia la Psicoenergetica che il modello psicosintetico vengono ancora percepiti e usati a scopo terapeutico piuttosto che come modelli per lo sviluppo indipendente e autonomo dell’essere umano senza l’ausilio di terapisti di varie denominazioni (ved. per esempio gli scritti lasciati da Martha Crampton). Per i miei gusti, questo modo di pensare mostra ancora troppo attaccamento al cosiddetto “modello medico”.
Inoltre, quei pochissimi centri di Psicosintesi in Europa e America che usano sia la Psicosintesi che la Psicoenergetica per favorire lo sviluppo del proprio potenziale (principalmente attraverso nozioni esoteriche e teosofiche), tendono a tenere nascosti tali corsi e ad evitare di associare pubblicamente la Psicoenergetica alla Psicosintesi, forse per timore di perdere di “credibilità”. Anche Jung con la Gnosi e Assagioli con la Teosofia tendevano ad operare in modo più velato in queste aree, ma quelli erano altri tempi.
Oggi occorrono più coraggio e autenticità per essere credibili e stimati, soprattutto dai giovani. A me pare che questi atteggiamenti non solo non favoriscono la diffusione della Psicoenergetica, ma ne mortificano l’effettivo potenziale e l’effettiva utilità per le Nuove Generazioni e per coloro che già manifestano una nuova coscienza. Inoltre, per via del sistema chiuso e nascosto al pubblico, favoriscono anche un atteggiamento elitario (“noi siamo i prescelti”) di cui il mondo, francamente, non ha affatto bisogno.
Ritengo quindi che la Psicoenergetica si debba scindere dal Transpersonale e dalla Psicosintesi, promuovendola allo status previsto da Assagioli – appunto l’emergente quinta forza in Psicologia, ancora tutta da sviluppare, preferibilmente senza modelli medici, né segreti ed elite.
Alla Psicoenergetica, io ho unito gli studi accademici ermetici e le varie ricerche nel campo dell’esoterismo occidentale studiato ormai in accademia (ved. scritti di W. Hanegraaff, N. Goodrick-Clarke, J. Godwin, etc.) e l’ho usata, testata e sviluppata nel tempo e continuo a farlo. Non ritengo difatti saggio continuare a nascondere conoscenze antiche “scartate” dall’accademia cosiddetta ortodossa – lo si è già fatto per secoli e ciò non ha fatto altro che favorire circoli chiusi e culti di vario tipo, che troppo spesso contraddistinguono lo sviluppo spirituale e gli studi transpersonali.
Il fascino delle istituzioni ed il nostro asservimento ad esse (pur di “appartenere” ed avere riconoscimenti) è stato esplorato magnificamente dall’antropologa Mary Douglas; la psicologia cultista (ciò che spinge gli esseri umani, anche persone di grande intelligenza, ad appartenere a sette e culti), invece, è stata esplorata con grande compassione dallo psicologo e ricercatore Arthur Deikman.
In sintesi, tali atteggiamenti sono prettamente umani e nessuno si può davvero ritenere totalmente esente, dal momento che tutti, anche nel piccolo, “appartengono”, sono iscritti o si identificano con qualche forma di istituzione – anche solo attraverso le varie certificazioni a cui ci si sottopone. Queste tendenze, vorrei suggerire, appartengono però ad una vecchia modalità di coscienza.
Una Coscienza Integrale/Autentica è perfettamente consapevole che siamo tutti connessi e tutti noi facciamo parte del tutto – non esistono superiori o prescelti e ciascuno è qui per dare il suo speciale contributo al creato. Indipendenza, libertà, evoluzione di pensiero e responsabilità/sovranità possono finalmente trovare sviluppo ai giorni nostri, senza più rischiare il rogo come l’ermetico Giordano Bruno! Con la libertà di informazione di oggi, limitare il proprio potenziale è una scelta, non più una condanna. I mezzi ci sono e, attraverso Internet, anche disponibili gratuitamente.
In altre parole, la Psicoenergetica è una scelta personale per la propria crescita volontaria e indipendente che trascende il conformismo e non teme l’esplorazione, né abbisogna di eccessive certezze o approvazioni. 


La Psicoenergetica Ermetica in particolare abbraccia la conoscenza acquisita attraverso l’esperienza diretta (così come facevano gli antichi Gnostici).
E’, difatti, esperienziale, si occupa di alchimia/trasformazione personale e contempla la consapevolezza ottenibile da molteplici stati di coscienza. Integra la psiche con l’energia/forza vitale cosmica e questo potenzialmente porta ad una ridefinizione della percezione della realtà, della propria identità ed esperienza. L’esperienza personale e diretta delle energie trasforma e rivoluziona il proprio modo di vedere le cose e il proprio modo di pensare, ed educa e disciplina  le emozioni, elevandole ad un funzionamento più sano e ottimale. In altre parole, essa evita di creare o incoraggiare atteggiamenti vittimistici di chi è privo di potere o tale si percepisce – incoraggia, difatti, la responsabilità e la padronanza di sé e del proprio potenziale.
Essa promuove nuovi modi di relazionarsi e di contribuire alla propria vita e a quella altrui in molteplici dimensioni e favorisce la gestione e l’acquisizione di potere e responsabilità per sé stessi, senza paure o sensi di colpa. Sottolineo che esiste già a livello scientifico un ramo di ricerche chiamato Psicoenergetica, il cui pioniere è il fisico William Tiller, un ricercatore nel campo del potenziale umano. Tiller si focalizza sul ruolo della coscienza umana nel dirigere, attraverso l’intenzione, le energie sottili e studia come queste ultime influenzano la materia (ved. Tiller, 1997, 2007).
La Psicoenergetica Ermetica serve a sviluppare la propria intuizione in modo multidimensionale, allo scopo di ottenere conoscenza e informazioni a tutti i livelli (fisico, emotivo, mentale, spirituale e inter-dimensionale) e di agire in modo saggio, avendo imparato a unire umano e divino; si impara ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e a seguire il proprio percorso individuale, il personale progetto dell’anima, diretto dal proprio Sé Superiore e non solo dall’ego. La Psicoenergetica Ermetica è influenzata dalla filosofia Ermetica e Neoplatonica e dagli insegnamenti esoterici antichi, riscoperti attraverso il Rinascimento.
La Psicoenergetica Ermetica, inoltre,  abbraccia l’emergente “Archetipo del Rinnovamento” e costruisce il futuro sulla saggezza del passato, integrando tutte le modalità di coscienza del passato (Magica, Mitica, Mentale descritte da Gebser), ma operando con una Coscienza Integrale/Autentica, attraverso la quale umano e divino, microcosmo e macrocosmo interagiscono attivamente.
L’intuizione, le sincronie, la connessione con realtà multidimensionali e interdimensionali ricoprono ruoli chiave in un sistema che abilita gli individui ad operare in modo molto più consapevole, abbracciando il potere e la saggezza di cui sono dotati naturalmente dalla nascita.  Un altro elemento fondamentale è imparare ad usare la propria immaginazione, che nutre considerevolmente la spinta creativa e l’esplorazione del potenziale inesplorato sopito in ciascuno di noi. Il vero potere è dentro di noi e da dentro va sviluppato.
I corsi servono solo a stimolare questa crescita e a facilitare l’esperienza diretta delle energie, dando indicazioni su come usarle al meglio, ma sono inutili se ciò che si apprende non viene applicato ed integrato in modo pratico nella vita di tutti i giorni. Si tratta di un impegno personale verso sé stessi e nulla di più. La mente conscia e quella inconscia, in altre parole, imparano a collaborare in modo molto più attivo e consapevole.
I fondamentali principi ermetici che influenzano la Psicoenergetica Ermetica sono due:
1) Come in Cielo, così in Terra (imparare ad osservare fino a che punto il macrocosmo viene riflesso nel microcosmo della propria vita e della propria coscienza)
2) Come Dentro, così Fuori (imparare ad osservare fino a che punto la propria vita può cambiare quando si impara a dirigere meglio il proprio pensiero, gli atteggiamenti verso sé stessi e gli altri e le emozioni, per scoprire fino a che punto siamo davvero “agenti liberi” e non vittime o pedine né del Fato, né degli altri).

Se continuiamo ad ignorare l’antica saggezza e il potenziale umano, nonché le ricerche già esistenti in questi campi, il risultato sarà che:

1) coloro che legiferano avranno a disposizione molte meno informazioni di quante in realtà siano disponibili; da queste informazioni (e dalla loro incompletezza) dipendono decisioni che hanno un effetto su tutti noi
2) le forme olistiche di istruzione saranno perennemente confinate e limitate a scuole private molto costose
3) la scelta educativa di genitori, educatori e studenti saranno di conseguenza seriamente limitate. L’ortodossia e i tentativi disperati di mantenere lo status quo in un sistema che non funziona forzano un tipo di conformismo che le Nuove Generazioni non digeriscono e non tollerano; la loro sofferenza e frustrazione degenera in comportamenti distruttivi ed auto-distruttivi, che portano a diagnosi superficiali di ADD/ADHD (deficit di attenzione e/o iperattività) e allontanano genitori e studenti dall’esistente, ma inedeguato, sistema educativo pubblico.
Occorre l’integrazione di nuove forme di conoscenza multimodale e multisensoriale, più personalizzata e focalizzata sul dare risposte anche alle domande esistenziali (le ricerche multi-disciplinari in campi alternativi esistono per esplorare chi siamo e da dove veniamo; se non altro, esiste molto materiale su cui discutere ed incoraggiare un dialogo! Queste includono l’archeologia, la parapsicologia, la paleontologia, la geologia, la neonata psicologia positiva e quella transpersonale).
I miei due studi hanno chiaramente indicato che è molto importante che i giovani vengano assistiti nel trovare quale possa essere lo scopo della loro esistenza e a cosa dedicare le loro attenzioni. I giovani sono affascinati dal mistero di sé stessi e meritano delle risposte. Gli individui che soffrono perché ipersensibili hanno diritto a qualche spiegazione e ad essere incanalati verso campi che essi possano esplorare per trovare le loro risposte.
Tutti hanno bisogno di sentirsi ed essere accettati per la loro individualità ed unicità. A nessuno dovrebbe essere chiesto o imposto di conformarsi ad un sistema che soffoca lo spirito, devasta la natura ed è basato su inenarrabili ed incredibili diseguaglianze che ancora tolleriamo dopo secoli e millenni.
I nostri giovani meritano molto di più di una lista infinita di diagnosi e sindromi ed etichette con relative prescrizioni mediche. Essi meritano di poter contare anche su adulti da poter rispettare ed emulare; meritano anche un sistema educativo che veramente aiuti il loro sviluppo, che insegni loro a riguadagnare un senso di mistero e rispetto verso un creato che è misterioso e magico sotto tutti i punti di vista, checché ne pensi una scienza che studia il tutto attraverso le parti, senza vedere il quadro globale, e che non è nemmeno in grado di rispondere alle domande più elementari su ciò che motiva gli esseri umani.  L’intelligenza logica e razionale va unita alla cosiddetta intelligenza del cuore (ved. ricerche dell’HeartMath Institute, per esempio).
L’integrazione della saggezza già acquisita in secoli e millenni passati abilita la connessione tra le diverse forme di intelligenza (Gardner ne ha individuate molteplici, tra cui quella esistenziale); la modalità multi-modale e multi-sensoriale che la nostra coscienza usa per esplorare la realtà e il mondo restituisce un senso di connessione, completezza, potere e responsabilità all’individuo.  La dignità e validità delle proprie percezioni soggettive (l’ipersensibilità alle energie ed alle emozioni altrui, per esempio) non può continuare ad essere negata per doversi conformare, se non a rischio di cadere in patologie schizofreniche. Eppure è questo che un certo ramo della scienza si aspetta.
Come se la cavano gli ipersensibili e gli intuitivi in un mondo come il nostro? Per quanto ancora dovranno essere emarginati, etichettati, drogati o puniti per la loro neurodiversità mentre le varie istituzioni conformiste stanno a guardare?


*     *     *


Una serie di libri dell'autrice (tra quelli di molteplici altri autori, alcuni dei quali  già segnalati in precedenti post) che aiutano ad integrare la Psicoenergetica nel proprio percorso di sviluppo sono in fase di preparazione. Due sono già stati pubblicati, mentre altri due usciranno presto. 

Ecco informazioni utili:









DI ALTRI AUTORI MA DECISAMENTE DEGNI DI NOTA
















































Di prossima uscita della stessa autrice:




               



martedì 20 settembre 2016

L'EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA COLLETTIVA


I GIOVANI E LA COSCIENZA COLLETTIVA





L’aspetto interessante delle Nuove Generazioni è che probabilmente stanno svolgendo la funzione di Prometeo, rendendo evidente agli adulti che tutti gli esseri umani dovrebbero attualizzare e sviluppare il loro potenziale, anche attraverso modi autentici ed empatici di interagire col mondo, incarnando così un archetipo e un tipo di coscienza che rappresentano la prossima fase di evoluzione collettiva e cosmica. Non si può difatti sottovalutare il fatto che l’irrequietezza delle Nuove Generazioni potrebbe stare ad indicare che esse stiano manifestando sintomi di trascendenza dell’ego (transcendent actualization) – l’espressione di un campo di coscienza molto più espanso, attraverso il quale percepiscono una diversa relazione tra sé, gli altri e tutte le forme di vita (Trotta, 2012).

Forse è meglio sottolineare la differenza tra le ultime due fasi identificate da Maslow, cioè l’autorealizzazione (self-actualization) e i bisogni di trascendenza . Mentre la prima descrive un desiderio di realizzazione del proprio potenziale, la seconda cerca di promuovere una causa che va oltre l’ego e il sé, che includa per esempio il bisogno di assistere altre persone o servire cause collettive, la devozione quindi ad un ideale o a una causa (maggiore equità e giustizia sociale, ambientalismo, ecc.), allo scopo di vivere una vera comunione con il tutto che si spinga oltre i confini del sé e dei propri interessi personali (Krippner, 1972, Maslow, 1970, 1971).

Se vogliamo assistere davvero le Nuove Generazioni, come sottolineano anche gli esperti Sisk & Torrance (2001), nuovi modi di apprendere e di educare vanno introdotti ed integrati ai curricula di scuole tradizionali e olistiche e la tendenza ad isolare ed etichettare le neurodiversità va rivista con urgenza.

E’ il sistema educativo nella sua totalità a fallire, non le Nuove Generazioni! Vanno educati diversamente anche gli educatori e i genitori. Una volta ci si rivolgeva a consulenti vari per far integrare i figli “neurodiversi” nei sistemi tradizionali. Oggi ai consulenti i genitori dei neurodiversi ed ipersensibili chiedono per quali scuole optare che offrano garanzie di saper accettare ed educare i loro figli! Non ci si conforma più e non si accetta più tanto passivamente un destino educativo che soffoca i propri figli, determinato da un Ministero dell’Istruzione centralizzato, invece di essere locale.  Sempre di più, sia in America che in molti altri Paesi, si ricorre a istruire i figli in casa o privatamente attraverso scuole speciali e innovative. Ma non tutti se lo possono permettere, quindi interviene l’esperto di turno con prescrizioni mediche sempre crescenti. Come detto, non può essere questa la soluzione. E nemmeno ci si può aspettare che siano solo le scuole a fornire una educazione integrale per i propri figli! “Che anche i genitori si prendano maggiori responsabilità!” – tuonavano gli educatori intervistati nella mia prima ricerca. Una cosa è certa – occorrono nuove forme di educazione, una nuova Educazione Integrale per una Coscienza Integrale che sta emergendo a livello globale (Gidley, 2007). 






UNA NUOVA COSCIENZA INTEGRALE E AUTENTICA

Il ricercatore Ken Wilber è un eminente transpersonalista. Il suo modello postmoderno e Integrale studia e descrive l’evoluzione della coscienza collettiva attraverso i secoli; esso descrive le varie fasi progressive attraverso le quali la coscienza evolve ed ascende verso una identificazione con livelli sempre più sottili e spirituali del creato. Secondo la sua visione, è dalla pura coscienza che tutto viene creato (inclusa materia, mente, anima e spirito) e verso cui tutto evolve in tre fasi principali – dalla fase subconscia e pre-personale, alla individualizzazione e consapevolezza di sé, verso una coscienza transpersonale. Si va, infine, verso la realizzazione di realtà sottili, fino a fondere il tutto in una speciale relazione con Dio/Pura Coscienza.

Filosoficamente parlando, questa evoluzione della coscienza può essere compresa in termini Neoplatonici forse. In pratica, si tratta di un tipo di evoluzione che procede da unità archetipica – l’Universo viene visto come uno Spirito Dormiente che gradualmente si risveglia a sé stesso attraverso la creazione e la consapevolezza progressiva, in un viaggio di  ritorno verso il totale risveglio.

E’ però interessante notare che le varie fasi delineate da Wilber (tranne le ultime basate sui Veda indiani) sono in realtà basate sul lavoro del filosofo Jean Gebser, le cui strutture e modalità (storiche evoluzioni della coscienza collettiva) non descrivono la realtà come effettivamente era attraverso le varie epoche, ma indicano come e attraverso quali filtri gli esseri umani in diverse culture e fasi storiche percepivano la cosiddetta realtà e il mondo. Nessuno può definire in modo esaustivo cosa sia esattamente la realtà – per chi vede oltre i raggi ultravioletti (per esempio gli animali) o è affetto da sinestesia, la “realtà” sarà molto diversa da quella percepita più comunemente (o attraverso filtri più comuni), per così dire.

Ciascuno di noi vede un mondo diverso, colorato anche dalla propria consapevolezza.  Ad ogni buon conto, il modello storico di *Gebser (non tradotto in italiano) descrive le caratteristiche dell’evoluzione graduale della coscienza collettiva e le raggruppa in 5 stadi e strutture principali:

a) Arcaica – caratterizzata da saggezza originale, evoluzione spirituale, totale connessione con natura e cosmo, prevalenza di archetipi femminili

b) Magica – caratterizzata da totale interconnessione e fusione telepatica e shamanica con la natura, sviluppo dell’arte, di forme musicali, artistiche e pittografiche

c) Mitica – definita da una mistura tra magico e logico, con orientamento sempre più mentale, aumento di capacità sociali, scambi di oggetti e idee, diffusione di scritture pittografiche, costruzione di templi, consapevolezza dell’anima come mediatrice tra corpo e spirito

d) Mentale – corrente fase storica caratterizzata dal pensiero astratto, da individualismo ed ego sempre più indipendente, dall’operare in modo razionale, da lingue e alfabeti astratti e non pittografici e da misurazioni matematiche e analisi come mezzi attraverso i quali comprendere il mondo e la realtà

e) Integrale – emergente fase caratterizzata da un modus operandi sempre più spirituale, che evolve verso una fusione tra “conoscenza di testa” e “conoscenza di cuore”, tra razionalità e intuizione e tra fusione tra conscio e inconscio, con funzionamento ottimale di entrambi gli emisferi del cervello.

* Gebser, J. (1949-1986). The ever-present origin. OH: Ohio University Press.



E’ interessante notare che l’emergente Coscienza Integrale teoricamente prevede un modo di funzionare multi-modale, che comprende e reintegra tutte le modalità precedenti, senza esclusioni o preclusioni, secondo le circostanze ed i bisogni del momento. In altre parole, essa ripristina e sviluppa multi-sensorialità ed abilità immaginative innate nell’emergente Coscienza, nonché modi e filtri molteplici attraverso cui interpretare la realtà, non confinandosi ad un approccio solo mentale. Razionalità ed intuizione possono e devono essere attivamente integrate per trovare insieme soluzioni alla crisi mondiale in molti settori, soprattutto l’ambiente e la sostenibilità delle risorse.

Non possiamo, come molti fanno, contare solo sui giovani affinché con la loro creatività possano risolvere i problemi creati dalla scarsa lungimiranza di chi li ha preceduti. Tutti noi siamo coinvolti, a qualsiasi età, essendo tutti co-creatori e custodi di questo meraviglioso pianeta. La Coscienza Integrale è anche caratterizzata da una percezione temporale molto più fluida. Oggi siamo schiavi del tempo e ne siamo ossessionati – usiamo espressioni come “investire” del tempo (in quale banca?), “ammazzare” il tempo (con quale arma?), non avere tempo “da perdere”, e così via. In realtà non è così automatico misurare il tempo, né forse necessario.

Avendo libera espressione di tutte le modalità che hanno preceduto la Coscienza Integrale, ci si libera anche da limiti e percezioni strettamente legate al tempo o allo spazio. Steiner, Assagioli e molti altri hanno molto enfatizzato la necessità dell’uso di intuizione e immaginazione per espandere la nostra coscienza. Steiner ha persino lasciato degli scritti in cui esortava le persone ad allenare la mente a funzionare in molte modalità. In particolare in uno stato che possiamo definire ipnagogico, chi è interessato può esplorare ed apprendere anche dai cosiddetti archivi akashici – una specie di serbatoio eterico che “registra” la storia dell’umanità e anche, se vogliamo, un precursore del concetto junghiano di inconscio collettivo. Tornando al modello di Wilber, lo stadio di consapevolezza che porta ai reami trascendenti è definito livello Centauro.

Questo stadio rappresenta l’attualizzazione di sé e rappresenta il sè integrato e totale, che si eleva al di sopra di corpo, mente, persona e “Shadow” (Ombra – cioè ciò che ci caratterizza, ma che non gradiamo, che ignoriamo e quindi tendiamo a proiettare su altre persone), pur integrandole. Questo livello di coscienza si connette alla visione di Maslow di una nuova psicologia e di una nuova consapevolezza nell’umanità, che egli descrisse negli ultimi anni della sua vita.

Gli ultimi due stadi del suo modello di gerarchie dei bisogni umani, come già specificato, Maslow definì autorealizzazione (self-actualization o attualizzazione di sé e del proprio potenziale) e self-transcendence (bisogno di trascendenza). Il primo di questi due stadi era caratterizzato da episodi sporadici di esperienze trascendenti di connessione con il Cosmo chiamate “peak experiences” (che Ferrucci nel suo libro ha tradotto come “esperienza delle vette”).

Queste tipologie di esperienze sono state anche descritte dallo psichiatra Richard Bucke oltre un secolo fa e ripubblicate in italiano nel 1998 – egli le definiva episodi di Coscienza Cosmica.

L’attualizzazione del trascendente (transcendent actualization o self-transcendence), ultimo gradino nella scala di Maslow, invece, è facilmente individuabile, in quanto è uno stato molto più permanente (chiamato “plateau”) degli episodi di coscienza cosmica descritti sopra. Questo stato è caratterizzato da un bisogno di trascendenza che va oltre la semplice acquisizione di benefici personali e include il desiderio di servire una causa più globale, unione con un potere più elevato, qualche forma di servizio alla vita e al prossimo e l’identificazione non più con il semplice ego, ma con il proprio Sé Superiore.

Come già indicato, recenti ricerche indicano che i membri delle Nuove Generazioni manifestano sempre più frequentemente un bisogno di fondersi con livelli più elevati di coscienza e ciò implica che, per il benessere dei giovani, meno giovani e del pianeta, l’emergente Coscienza Integrale collettiva e gli archetipi e nuovi bisogni emergenti non possono più essere né ignorati, né sottovalutati.

Per finire, espongo una breve descrizione del modello di evoluzione di coscienza della ricercatrice transpersonale Jenny Wade (1996), emerso da una combinazione di psicologia ortodossa, di quella esoterica e di quella transpersonale. Il suo modello paragona lo stadio di coscienza che lei chiama Autentica con il concetto di Maslow già discusso sopra, cioè quello dell’attualizzazione di sé e del proprio potenziale (autorealizzazione), visto però non come uno stadio o livello fisso di coscienza, bensì come uno stato progressivo in mutamento costante verso l’attualizzazione del trascendente (self-transcendence), nonché verso la cosiddetta illuminazione.

La Coscienza Autentica è chiamata così poiché descrive il primo livello in cui le proprie percezioni non sono distorte dall’ego e dai suoi bisogni; questo stadio è caratterizzato da grandi cambiamenti interiori che portano ad una integrazione psicologica delle proprie dimensioni interiori, inconscio compreso. Maslow definiva stadi di coscienza precedenti a quello Autentico “nevrotici” e sbagliati, nel senso di  cognitivamente errati. Il livello precedente di coscienza, quello predominante ai giorni nostri, è definito la Coscienza Conformista nel modello di Wade, la quale spiega che tutte le scuole di psicologia lo ritengono idoneo all’ottenimento di una accurata percezione della realtà, tranne la Psicologia Transpersonale.

Roberto Assagioli, padre della Psicosintesi, difatti, considera la Coscienza Conformista come una forma di consapevolezza dettata da un ego ingigantito e costruita su illusioni e false sicurezze; in altre parole, per lui questo è uno stadio da trascendere se si vuole davvero attualizzare il proprio potenziale e allinearsi col proprio Superconscio e Sé Superiore. In altre parole, saranno gli stadi successivi all’attuale Coscienza Conformista, cioè i livelli di coscienza non più dettati dal solo ego, secondo Assagioli, a portare l’umanità a percezioni della realtà molto più accurate e complete.

Anche Wilber ha detto la sua sull’emergente Coscienza Autentica identificata dalla ricerca di Wade e l’ha descritta come un mutamento di consapevolezza che ridà potere all’essere umano, muovendosi dalla frammentazione all’integrazione, da controllo e autorità proiettati all’esterno all’auto-determinazione derivanti dalla propria interiorità.

La Coscienza Autentica equivale allo stadio Centauro di Wilber, cioè all’emergente Coscienza Integrale descritta sia da Wilber che da Gebser. Questo stadio Centauro simboleggia la riunificazione tra mente e corpo, dopo aver superato la coscienza egocentrica. In questa fase, tutte le esperienze multi-modali, soprattutto quelle sensoriali a qualsiasi livello, vengono enfatizzate e finalmente pienamente apprezzate.

In sintesi, Wilber, Gebser e Wade dicono la stessa cosa e descrivono un tipo di coscienza collettiva emergente come Integrale/Autentica. Per concludere, ecco come identificarla attraverso le seguenti caratteristiche (tradotto e adattato dal testo di Wade, 1996, pp. 159-174):

1) L’accettazione di sé, degli altri e del mondo;

2) La capacità di scegliere tra molteplici modalità di comportamento, fino a sfiorare l’androginia;

3) La capacità di usare logica e intuizione, pensiero lineare e non lineare, contemporaneamente, senza escludere una modalità in favore dell’altra;

4) La tendenza ad agire per manifestare i propri desideri, ma non a spese degli altri

5) La capacità di offrire aiuto senza bisogno di “aggiustare”, risolvere gli altrui problemi, modificare o cambiare gli altri

6) La tendenza a pensare “fuori dagli schemi” senza bisogno dell’approvazione sociale

7) La propensione ad assumersi tutte le responsabilità connesse alle proprie scelte

8) Il bisogno di coltivare la propria crescita personale e psico-spirituale a proprio beneficio e per sé stessi e non allo scopo di impressionare e “colpire” favorevolmente gli altri o di ribellarsi all’autorità di figure che teoricamente tentano di impedirlo.



FONTI:

Bucke, R. M. (1901-2009). Cosmic consciousness: A study in the evolution of the
human mind. NY: Dover Publications.

Gebser, J. (1949-1986). The ever-present origin. OH: Ohio University Press.

Gidley, J. (2007a). The evolution of consciousness as a planetary imperative: An
integration of integral views. Integral Review: A Transdisciplinary and Transcultural
Journal for New Thought, Research and Praxis, Issue 5, pp.4–226.

Gidley, J. (2007b). Educational imperatives of the evolution of consciousness: The
Integral visions of Rudolf Steiner and Ken Wilber. International Journal of Children’s
Spirituality, Vol. 12, No 2, August 2007, pp. 117–135.

Krippner, S., ed. (1972). The Plateau experience: A. H. Maslow and others. The
Journal of Transpersonal Psychology, Vol. 4, No. 1, pp.107–120.

Maslow, A.H. (1970). Motivation and personality. NY: Harper and Row

Maslow, A.H. (1971). The farther reaches of human nature. NY: Viking Press.

Sisk, D., Torrance, P. (2001). Spiritual intelligence: Developing higher consciousness.
MA: Creative Education Foundation.

Trotta, P. (2012). The Indigo phenomenon and the New Generations: Are they symbolic
of an emerging consciousness and paradigm? The International Journal of Arts and
Sciences, Vol. 5, Issue 3, pp.127–154.

Wade, J. (1996). Changes of mind: A holonomic theory of the evolution of
consciousness. NY: SUNY.

Wilber, K. (2000). Integral psychology: Consciousness, spirit, psychology, therapy.
MA: Shambhala.

Wilber, K. (2007). The integral vision: A very short introduction to the revolutionary
approach to life, God, the universe and everything. MA: Shambhala.




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domenica 18 settembre 2016

GLI INDACO E LE NUOVE GENERAZIONI - UNA NUOVA UMANITA'?

Ragazzi e adulti Indaco




UNA NUOVA UMANITA'?


Il fenomeno Indaco è un fenomeno controverso che attira l’attenzione da circa un ventennio ma che, nonostante ciò, ha attratto poca attenzione in accademia. Che io sappia, esistono solo due studi a livello di dottorato su questo fenomeno, incluso il mio. I libri a disposizione del pubblico, inoltre, sono stati scritti da terapisti e consulenti che spesso promuovo i loro corsi innovativi e alternativi; per questo motivo, vengono spesso accusati dai detrattori di approfittarsi di un fenomeno sociale crescente che, almeno per il momento, non può essere standardizzato, universalmente definito, né (per ora) scientificamente misurato.

Un aiuto potrebbe fornirlo la ricerca dello psichiatra e genetista Robert Cloninger ed il suo TCI (Temperament and Character Inventory), che “misura” il benessere degli individui e le componenti umanistiche e transpersonali insite nel carattere, ai fini di determinare il grado di auto-determinazione mentale degli individui. Secondo la sua ricerca, testata in molti Paesi, l’autodeterminazione, la cooperazione e la trascendenza di sé (attualizzazione trascendente, cioè una coscienza espansa che contempla il benessere di tutto il creato e non solo i propri interessi personali – ultimo gradino della scala di Maslow qui sotto) sono essenziali per il benessere e possono essere scientificamente misurati.




























Gli Indaco vengono generalmente descritti come individui 
fortemente intuitivi, non conformisti e ribelli, non portati a tollerare 
ipocrisie o gerarchie imposte; sono molto attivi e creativi, 
indipendenti, esigenti, veloci e non lineari. A detta di molti, essi sono 
individui il cui compito è quello di introdurre una nuova coscienza 
collettiva emergente. I risultati del primo dei miei due studi sono stati 
comparati ad uno studio accademico precedente sul fenomeno Indaco 
(ricerca quantitativa) ed anche alle informazioni disponibili 
al grande pubblico attraverso libri ed articoli.

Le caratteristiche Indaco descritte sopra sono state sostanzialmente 
confermate. Il mio studio ha inoltre esplorato sistemi educativi usati 
con successo con gli Indaco, applicati dagli educatori interpellati, 
provenienti da diverse nazioni europee e tutti divenuti esperti sugli 
Indaco dopo molti anni di lavoro con loro. 

Due di queste persone, insegnanti elementari, nemmeno conoscevano 
il fenomeno prima di incontrare una classe “ingestibile”, che più tardi, 
grazie alle loro ricerche, hanno imparato a classificare come Indaco. 
Hanno scelto, inoltre, di esplorare e scartare i pochi libri disponibili 
allora (circa 15 anni fa), mettendo anzitutto in discussione il loro 
sistema educativo usato per decenni, rivoluzionandolo insieme a 
questi bambini.



Ecco in sintesi ciò che il mio studio ha rilevato sui bisogni educativi
 degli Indaco:


a) La creatività in tutte le sue forme sembra essere un elemento 
essenziale nella formazione degli Indaco, specialmente se associata 
al lavoro energetico, usando immaginazione creativa e onorando e 
dando spazio al pensiero non lineare e intuitivo

b) Forme dinamiche di percezione multi-modale nel sentire e 
integrare a livello sensoriale, anche attraverso il corpo, le energie 
sottili presenti nel cosmo e in tutte le forme di vita. Incoraggiare il 
radicamento e le discipline che coinvolgono mente e corpo sono viste 
come forme di educazione da integrare a tutti i livelli

c) Gli educatori sono invitati a mettere in discussione i loro metodi 
obsoleti, integrando nuovi approcci con l’aiuto dei bambini, a cui va 
assegnato il compito di insegnare agli adulti come interagire con loro 
e la responsabilità di rispettarsi a vicenda. Ad opinione degli 
educatori intervistati, occorrerebbe fornire stimoli e qualche forma di 
guida ai bambini, per incoraggiare l’espressione dei loro talenti 
naturali, preferibilmente in forma creativa, in modo da aiutarli ad 
individuare i loro talenti naturali da sviluppare nel futuro. In questo 
modo, gradualmente, bambini e giovani verranno naturalmente 
indirizzati ad individuare il loro scopo nella vita e a perseguirlo con 
chiarezza

d) E’ importante che gli Indaco diventino consapevoli degli effetti 
dei loro pensieri, atteggiamenti ed emozioni sulle loro vite e sulle 
loro relazioni interpersonali (ciò che ho già descritto 
come Psicoenergetica -vedi prossimo articolo qui sul blog)

e) Lavorare attivamente con le energie (“energy work”) va integrato 
nell’educazione scolastica a tutti i livelli, suggeriva una educatrice in 
particolare, pioniera del lavoro con gli Indaco in Gran Bretagna. 
Tali pratiche, a quanto pare, sembrano aumentare l’autostima, il 
coraggio e la fiducia in sé stessi, portando al sentirsi liberi ed 
auto-determinati e a liberarsi da pensieri limitanti, paure e sensi di 
colpa ereditati o indotti.


Il punto su cui tutti i partecipanti allo studio concordano caldamente 
è l’assoluto bisogno di rispettare l’individualità e le differenze 
(neurologiche o psicologiche che siano) di questi individui, evitando 
di costringerli a conformarsi ad un sistema comportamentale e di 
pensiero che li soffoca e li limita. Essenzialmente, tutte le attività che 
stimolino la loro espressione creativa e rispettino quella intuitiva e 
che dimostrino in modo tangibile ed evidente affetto, rispetto ed 
accettazione reciproca delle diverse sensibilità e talenti sembrano 
avere grande rilevanza nell’educazione degli Indaco (adulti e bambini).


Dopo il primo studio, avendo nel frattempo anche esplorato teorie e
ricerche relative ad un nuovo archetipo emergente nell’inconscio 
collettivo (incluse le teorie dello storico culturale Richard Tarnas 
e di vari sociologi), ho iniziato a sospettare che il cosiddetto 
fenomeno Indaco potesse, in realtà, far parte di un movimento molto 
più vasto, e che gli individui con le cosiddette caratteristiche Indaco 
(elencate sopra) potessero essere potenzialmente molto più numerosi, 
specie tra giovani e individui “multi-etichettati” per determinare le 
loro neurodiversità.

Seguendo le osservazioni costantemente ripetute in tutte le fonti di 
informazione sugli Indaco, accademiche e non,  ho seguito le 
ricerche già esistenti  sulle caratteristiche della generazione dei 
“Millennials” (nati negli anni ’80 e la generazione più numerosa in 
America, forse sul pianeta), sulle caratteristiche degli individui con 
deficit di attenzione, su quelle dei “Creativi” e su quelle degli 
individui etichettati come spiritualmente dotati.

Queste aree sono attinenti poiché le informazioni, teorie ed 
osservazioni sugli Indaco sottolineano ripetutamente che essi sono 
nati in numero molto più elevato dagli anni ’80 in poi (Generazione 
Millennials), che spesso vengono diagnosticati ADD/ADHD (deficit 
di attenzione ed iperattività) e che altrettanto spesso vengono 
considerati intuitivi, creativi e spiritualmente dotati.  Accumulando 
e paragonando i risultati di tali ricerche ai miei, i dati ottenuti 
avrebbero potenzialmente potuto indicarmi se le cosiddette 
caratteristiche Indaco fossero effettivamente in comune con una 
popolazione più vasta di quella designata Indaco e, in tal caso, 
avrebbero anche confermato o smentito l’effettiva emergenza di 
nuovi archetipi e valori a livello collettivo (Trotta, 2012)*.

Il mio prossimo passo è quindi stato quello di paragonare i risultati 
del  lavoro di Strauss & Howe,  Elmore, Armstrong, Piechowski e 
Lovecky, tra gli altri. I risultati sembrano indicare che gli Indaco, 
la generazione Millennials, gli ADD/ADHD e i giovani 
(spiritualmente) dotati hanno in comune:


a) sostenibilità ecologica

b) senso di missione o predestinazione

c) una certa sensibilità

d) una certa irrequietezza

e) resistenza al conformismo

f) personalità fortemente individualizzate

g) auto-determinazione, cioè tendenza a seguire una fonte di autorità 
interiore, con scarsa propensione a seguire autorità esterne a sé o 
gerarchie imposte


Tali tendenze sembrano effettivamente rispecchiare non solo le
caratteristiche dei Creativi Culturali (ved. ricerche di Ray & 
Anderson), ma anche ciò che la ricercatrice Jenny Wade (1996), nel 
suo modello di evoluzione della coscienza dell’umanità, definisce 
livelli di Coscienza Autentici (ved. mio sito), che hanno iniziato a 
trascendere la fase precedente Conformista, che ancora predomina. 

La Coscienza Autentica indica tendenze di attualizzazione e 
trascendenza del sé, gli ultimi due stadi del modello della scala dei 
valori e dei bisogni di Maslow.

In altre parole, viste le forti similitudini trovate tra Indaco, 
Millennials ed altri “neurodiversi” diversamente etichettati, 
specialmente le tendenze alla ribellione, all’iperattività e 
all’acutezza trascendente e intuitiva, e la sete di giustizia e 
sostenibilità ecologica, si può concludere a livelli speculativi che 
sembra davvero esserci un archetipo nell’inconscio collettivo che 
si sta manifestando in modo più evidente tra le Nuove Generazioni 
per emergere e trovare espressione nella vita di tutti i giorni **.




* Trotta, P. (2012). The Indigo phenomenon and the New 
Generations: Are they symbolic of an emerging consciousness and 
paradigm? The International Journal of Arts and Sciences, Vol. 5, 
Issue 3, pp.127–154. Online: 
http://www.universitypublications.net/ijas/0503/html/RMA110.xml


Trotta, P. (2013). The potential contribution of psychosynthesis to 
education: an interview-based exploration of educators’ experiences 
of working with members of the ‘New Generations’ who are 
developing towards self-actualisation and self-transcendence. 
Doctoral Thesis submitted to Exeter University, UK, for the degree 
of Doctor of Philosophy in Education. Retrieved from Open 
Research Exeter (ORE): http://hdl.handle.net/10871/11561


** Trotta, P. (2015). Transpersonally informed educational 
projects for an emerging Authentic Integral Consciousness. 
Journal of Transpersonal Research, Vol. 7, Issue 2, pp.132-143




Per chi dovesse essere interessato ad approfondire la propria 
conoscenza sui Creativi Culturali, cioè sulle nuove tendenze
di molte generazioni trasversali degli ultimi decenni, ecco
dove poter leggere di più:





Oppure qui per chi legge in lingua originale: