mercoledì 27 luglio 2016

I CATARI E LA REINCARNAZIONE


LA REINCARNAZIONE




“Ci sono più cose in Cielo e in Terra di quante ne sogni la tua filosofia, Orazio”


(William Shakespeare – Amleto)


Per quanto riguarda la vita e specialmente il cervello ed il potenziale umano, poche sono le cose che persino i più grandi possono davvero vantare di poter spiegare senza ombra di dubbio e con totale certezza, purtroppo. Tra questo considerevole numero di cose per cui non si hanno risposte esaustive, si annovera la Reincarnazione.

Il breve articolo che segue introduce l'argomento e racconta di una delle testimonianze potenzialmente a favore dell'esistenza della reincarnazione e, si spera, stimola la curiosità dei non addetti ai lavori interessati all’argomento

Ulteriori informazioni e dettagli saranno contenuti nel mio libro di prossima pubblicazione (copertina sopra), nel quale racconterò anche cosa i ricercatori e professionisti ed operatori del settore sono riusciti a scoprire sull’argomento negli ultimi decenni.




I CATARI E LA REINCARNAZIONE


Non tutti conoscono i Catari (che significa “uomini puri”), una setta cristiana tanto “eretica” quanto gli Gnostici loro predecessori, ma che probabilmente derivava dalla setta dei Bogomil, la quale nacque in Bulgaria nel X secolo diffondendosi a Costantinopoli verso la fine dell’XI secolo.  

La dottrina dei Catari si distingueva per il suo rigore morale che si contrapponeva alla dilagante mediocrità ed alla corruzione dei membri della Chiesa Cattolica di quei tempi (qualcuno potrebbe osservare che non molto sembra essere cambiato oggi – forse aveva ragione Andreotti quando diceva che “il potere logora chi non ce l’ha?”).

L’ "eresia" dei Catari nasceva dal bisogno di credere e di vivere diversamente la propria religione. Poiché i Catari professavano un radicale anticlericalismo che metteva in discussione l’esistenza del personale ecclesiastico, la Chiesta ritenne di avere poca scelta – decise quindi, come spesso accadeva, di sterminare i Catari in modo orrendo e sanguinoso.

Il fatto è che da quando esiste l’essere umano, o se non altro nella storia più recente degli ultimi due millenni, sembrano esistere le persecuzioni motivate dalla cosiddetta “fede” di qualsiasi tipo, eccezion fatta per gli Gnostici e i mistici che non mi risulta abbiamo mai sterminato nessuno. Non altrettanto fervore nella storia ha incontrato il desiderio di disseminare la conoscenza che libera l’essere umano, purtroppo. E anche quel raro fervore di disseminare conoscenza e sete evolutiva che ha distinto i pochi coraggiosi ha dato adito a persecuzioni, impiccagioni, roghi ed altre "delizie" che ci ha donato la Chiesa e la sua dottrina nella storia (e che tutt’oggi tragicamente ci impongono i fondamentalisti di ogni genere e credo). 

Chi uccide per la fede, a quanto pare, ha sempre avuto interesse a soffocare la voce della conoscenza, della libertà e dell’evoluzione.

Come dicevamo, i Catari, che erano vissuti principalmente in Francia, Spagna e nel Nord Italia, furono sterminati  nel XIII secolo in Francia dalla “Santa” Inquisizione, in quanto la Chiesa evidentemente si sentiva parecchio minacciata dai suoi insegnamenti e dalle sue dottrine. E’ interessante notare che tra queste dottrine c’era anche la Reincarnazione che, come sappiamo, Costantino e colleghi eliminarono dalle Sacre Scritture cristiane nel quarto e quinto secolo dopo Cristo, cioè quando il Sacro Romano Impero decise, per motivi politici, di rendere la novella religione cristiana Religione di Stato, mettendo mano e modificando le scritture a seconda di ciò che più faceva comodo alla propaganda necessaria ai tempi, “ovviamente” sterminando i cosiddetti pagani ed  eliminando al tempo stesso la libertà di culto di cui la maggior parte dei cittadini romani aveva goduto per lungo tempo (per informazioni sulla storia della Chiesa ved. autori come Alvin Boyd Kuhn; informazioni sull’Inquisizione nel libro di Baigent e Leigh qui di seguito).



Fatto sta che dal 1139 la Chiesa iniziò a condannare gli eretici e Papa Innocenzo III dichiarò che chiunque tentasse di creare una visione personale di Dio che fosse in conflitto con il dogma della Chiesa dovesse essere bruciato al rogo senza pietà. Nel 1208 offrì indulgenze e salvezza eterna, terre e proprietà confiscate agli eretici a chiunque si offrisse di portare avanti la crociata contro i Catari e ciò fu l’inizio di un programma di massacro  trentennale che decimò la Francia meridionale – 12 000 persone furono uccise a St. Nazaire e 10 000 a Tolosa, solo per fare due esempi.



Nel 1215 il Concilio Lateranense diede inizio all’Inquisizione e ai suoi processi, grazie ai quali oltre un milione di persone, bambini inclusi, furono sterminati. Ciononostante, la cittadina francese di Montségur tenne testa alla Chiesa e i Catari riuscirono a resistere per sei mesi, fino al tradimento che li costrinse ad arrendersi nel marzo del 1244, occasione in cui 205 Catari marciarono giù dalla montagna cantando fino ai roghi che li attendevano per arderli vivi. 


In altre parole, una delle più violente ed efficaci crociate mai organizzate fu perpetrata dai cristiani contro altri cristiani, che erano un esempio di quella moralità che mancava alla Chiesa. I Catari, insieme ad altri cristiani come i Valdesi, gli Albigesi e gli Anabattisti, col coraggio di chi abbraccia e vive intensamente la fede e le scritture, sfidarono la chiesa romana in una impari lotta, che finì in massacro. 

E' interessante notare che fino alla fine del XX secolo poco si conosceva sui Catari – poi si approfondirono le ricerche. Tra queste, si annovera un libro che raccoglie le memorie lontane (del 1944), le visioni ed i sogni relativi ad una esistenza precedente di una donna di nome “Mrs Smith”, la quale collezionò tali memorie in alcuni diari. La Signora Smith, casalinga molto pratica e con pochi grilli per la testa, aveva collezionato grazie ai suoi sogni molte informazioni sui Catari basate sui suoi presunti ricordi nel corso degli anni. Queste informazioni furono arricchite poi da accurate e lunghe ricerche, che si spinsero fino negli annali dell’Inquisizione, da parte di uno psichiatra inglese di nome Arthur Guirdham. Il risultato fu pubblicato negli anni ’60 in un libro che è stato tradotto in diverse lingue, ma non in italiano, il cui titolo originale è: The Cathars and Reincarnation.

Molti conoscono il lavoro di ipnosi regressiva dello psichiatra Brian Weiss, anche grazie al successo del suo libro “Molte vite molti maestri”, ma altri studiosi, meno noti ma altrettanto qualificati ed ex scettici nei confronti della reincarnazione ed altre tematiche esoteriche, l’hanno preceduto nella ricerca sulla reincarnazione; uno di questi è appunto lo psichiatra Arthur Guirdham, il quale si ritrovò all’improvviso con una paziente le cui memorie scritte descrivevano chiaramente la sua vita come membro dei Catari nel XIII secolo nella regione della Linguadoca in Francia; la paziente aveva tenuto un diario delle sue memorie, visioni e sogni ricorrenti da quando aveva 13 anni. Il dottore quindi si ritrovò inaspettatamente a dover affrontare un argomento che fu di suo interesse molti anni prima e la natura così dettagliata e precisa dei cosiddetti ricordi della paziente, la quale non aveva precedente conoscenza, nemmeno scolastica, della storia medioevale francese, non poteva di certo essere ignorata da Guirdham.

In sintesi, i diari della Signora Smith, con l’aggiunta di note, ricerche approfondite sulla veridicità dei ricordi anche nei luoghi descritti e attraverso testimonianze dei massimi esperti sui Catari (come per esempio il Professor Nelli), spiegazioni e bibliografia addizionale, divennero il libro di interesse storico e reincarnazionista di cui sopra.


Cito  brevemente gli aspetti della documentazione presentata dalla Signora Smith che maggiormente sorpresero gli storici e gli esperti:

1)  I disegni corretti di antiche monete, gioielli, dettagli relativi all’abbigliamento dei tempi, ai rituali seguiti, alle abitazioni ed alle relazioni sociali di allora

   2) Dettagli relativi ad alcune persone perseguitate e condannate dall’Inquisizione a Tolosa, i cui documenti lasciati dall’Inquisizione molto più tardi ne confermarono l’esistenza


      3)  Descrizione di una particolare chiesa in cui venivano tenuti i prigionieri di fede


    4) Le parole esatte di canzoni che la paziente scrisse nel 1944, ma che furono scoperte poi negli archivi della Linguadoca solo nel 1967.


A dire il vero, tali conferme sorpresero per prima la Signora Smith, la quale non aveva idea che le informazioni da lei ottenute attraverso sogni e visioni fossero accurate, anche perché era, per sua ammissione e come già detto, totalmente a digiuno di nozioni relative all’Europa medioevale. E’ interessante notare che tutto il lavoro sul materiale della Signora Smith finì per stimolare ed aumentare l’attività psichica nella mente del dottor Guirdham stesso, il quale, dopo una serie di esperienze personali, fu costretto a rivedere la sua posizione originaria relativa a concetti come la reincarnazione, personale e di gruppo, che lui fermamente rifiutava prima di questa esperienza.

Va detto per onestà che il libro di Guirdham sarà di sicuro richiamo per coloro che hanno un interesse per la storia religiosa dell’Europa medioevale e per coloro che sono interessati alla reincarnazione, ma dubito che convincerà gli scettici incalliti, che tali restano davanti alle cosiddette “memorie lontane”.


A proposito di memorie lontane e a beneficio dei lettori, faccio notare che anche una bravissima scrittrice inglese di nome Joan Grant pubblicò molti decenni fa sette libri basati sui suoi ricordi di altre incarnazioni, ma, nonostante l’enorme successo di pubblico  e la traduzione dei suoi libri in molte lingue, la  Grant fu costretta a dichiararli opere di fantasia per poterle pubblicare. Quattro di questi libri erano basati sull’antico Egitto; uno di questi libri fu a suo tempo anche tradotto in italiano col titolo Il Farone Alato.







Patrizia Trotta si è formata in Inghilterra ed è Dottore di Ricerca specializzata in Scienza dell'Educazione (PhD Ed) con specializzazione in Educazione Transpersonale e in Psicologia Transpersonale attraverso la sua Laurea Triennale in Psicologia (BSc) seguita da un Master of Science (MSc) in Consciousness and Transpersonal Psychology (Studi sulla Consapevolezza Umana e sulla Psicologia Transpersonale), quindi in ricerche per lo Sviluppo del Potenziale Umano e della Sovranità del Sé.

Le sue ricerche continuano nel campo della Psicoenergetica, l’emergente quinta forza in Psicologia che si occupa di energie (le altre quattro forze sono: psicoanalisi, comportamentismo, psicologia umanistica e transpersonale).



L’autrice inoltre si occupa da oltre 30 anni di astrologia psicologica ed esoterica (Certificato e Diploma della White Eagle School of Astrology) e dal 1991 anche di cristalloterapia (Diploma International College of Crystal Healing) ed altre discipline relative all'esoterismo occidentale e allo sviluppo del potenziale umano. 

Attualmente sta aggiornando e completando la sua formazione transpersonale come ipnologa e come ipnologa specializzata in regressione alle vite precedenti, argomento su cui presto pubblicherà due libri (di cui uno sulla reincarnazione) e sul quale discuterà anche in questa sede, aggiungendo ulteriori post a tale proposito.

http://patriziatrotta.com/libri-ed-ebook-consigliati/




Qualche libro di potenziale interesse oltre a quelli già precedentemente segnalati in questo blog:

































sabato 23 luglio 2016

I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio: Carta X La Ruota della Fortuna


Arcani Maggiori - La Ruota della Fortuna




Un modo per comprendere come funzionano i Tarocchi è di vederli come simboli di Archetipi Universali che esistono nella mente inconscia di tutti e quindi nell’inconscio collettivo. Le carte pongono i riflettori su alcuni archetipi piuttosto che su altri, poiché essi sono particolarmente attivi nella psiche e nella vita di chi consulta le carte in quel momento o periodo.



Non si tratta, quindi, di leggere nelle carte un destino ineluttabile, bensì di scegliere con più saggezza e capire ed esplorare sé stessi in profondità.

 

IL MODO MIGLIORE PER PREVEDERE IL FUTURO è CREARSELO!



Comprendendo meglio la nostra situazione attuale, potremo in teoria dirigere al meglio gli eventi futuri che risultano dalle nostre decisioni più sagge che possiamo prendere oggi con riflessività e con l’aiuto delle carte. La prevedibilità delle nostre azioni e reazioni è solo direttamente proporzionale alla nostra mancanza di consapevolezza, di autoanalisi e di riflessione. 


I Tarocchi,  essendo la voce del nostro Inconscio e Superconscio, non servono tanto a predire il futuro, quanto ad aiutarci a capire noi stessi e il libro da cui sono tratti gli articoli che pubblicherò per i prossimi post (link sotto) ne illustra usi e funzioni.



Ma prima di procedere, è opportuno esplorare una lecita domanda.

Quando è opportuno usare i Tarocchi per sé stessi? Per trovare una risposta a domande dirette e non troppo emotive, per comprendere aspetti di una situazione che ci sfuggono, per crescere o imparare a considerare altri punti di vista o altri percorsi e modi di agire.



Chiarito ciò, procediamo con la conoscenza degli Arcani Maggiori, in questo post conoscendo la carta numero 10, la carta della Ruota della Fortuna, la decima tappa del nostro eroe/viandante che affronta gli archetipi in questione, intraprendendo il suo viaggio coraggioso attraverso tutte le tappe dei 22 Arcani Maggiori e quindi illustrando le sue fasi di crescita.




Carta 10: La Ruota della Fortuna. Qui il Matto si trova ad affrontare l’imprevedibilità della vita, gli alti e i bassi, ai fini di capire che nulla si può prendere per scontato nella vita, dove le forze del destino e del karma hanno la meglio e dove, anche se spesso si raccoglie ciò che si semina, ciò non avviene sempre o se non altro non con immediatezza, e ciò confonde. Non sempre la volontà può dirigere il proprio destino. A volte è il Sé Superiore a manovrare gli eventi e l’ego deve farsene una ragione. Il benefico pianeta Giove è associato a questo Arcano Maggiore.



Le illustrazioni qui usate derivano dal mazzo più popolare, venduto e diffuso di tutti i tempi, cioè il mazzo Rider Waite Smith. Link per visionare ed eventualmente acquistare questo ed altri mazzi di Tarocchi si trovano alla pagina preposta di questo stesso blog a questo link: 





LA RUOTA DELLA FORTUNA






Qui ci sono forze in azione che stimolano il cambiamento e la crescita. Si sta per entrare in un nuovo ciclo che indica circostanze positive che promettono progresso e un cambiamento benefico. Cambiamenti rapidi offrono nuove opportunità di migliorare la propria vita. Un evento apparentemente casuale potrebbe significare la fine di difficoltà passate e inaugurare un periodo di buona fortuna e di successi, ma forse ciò potrebbe implicare il dover prendere una decisione importante che influenzerà i prossimi eventi. Un nuovo capitolo sta per iniziare e una fase sta per finire. Il Fato opera in nostro favore.


Il Matto raggiunge un punto di svolta nel suo viaggio ed è a questo punto che comprende che nella vita c’è altro oltre al mondo esterno delle relazioni, della carriera e del successo – c’è un mondo che il Matto ancora non conosce, che deve ancora visitare.


La dea romana Fortuna rappresentava letteralmente la fortuna ma, quando veniva rappresentata bendata, sottolineava il lato capriccioso del Fato e della vita. L’equivalente del mito greco era la dea Tyche, che presiedeva alla prosperità di una città intera e al suo destino. 


Nell’antichità si pensava che il destino consistesse in un potere irresistibile che finiva per determinare il proprio futuro, secondo un ordine naturale delle cose. Nel Medioevo andava di moda incolpare la dea Fortuna per tutto ciò che andava storto nella propria vita. Oggigiorno in teoria siamo più sofisticati e gestiamo la nostra vita in modo più consapevole e responsabile e quindi questa immagine della Ruota della Fortuna che indica sia stabilità che cambiamento è un po’paradossale. 


Il nostro vero sé, nascosto alla nostra mente conscia, spesso è al centro del nostro essere, sebbene le nostre circostanze esteriori siano mutevoli e in costante mutamento. Ciascuno di noi è responsabile del proprio destino ed è il nostro vero sé a determinare in quale direzione proseguiremo il nostro cammino secondo la nostra indole e secondo i dettami dell’Io Superiore. Non siamo rincorsi e perseguitati da un Fato ineluttabile. 


La verità è che a volte è più facile incolpare il destino avverso che prendersi la responsabilità di come sono andate le cose in seguito alle nostre scelte


Ed è in ultima analisi questa la lezione difficile che il Matto impara in questa tappa del suo viaggio – è arrivata l’ora di prendersi la responsabilità della propria vita e del proprio destino, cioè delle proprie scelte che saranno al centro dei prossimi eventi che ci troveremo ad affrontare come conseguenza.


All’apparire di questa carta sapremo che un nuovo capitolo sta per cominciare, che ci toccherà presto prendere una decisione importante o il nostro subconscio ci informa che sta per iniziare un periodo fortunato per noi. Una cosa è certa – più abbiamo le idee chiare circa il ruolo delle nostre decisioni nel nostro destino, più ci sarà chiara l’attuale situazione e come procedere


A volte sentiremo “la mano del destino” riprogrammare la nostra psiche e quindi la nostra vita. Tutto ciò che ci accade offre lezioni da imparare, anche ciò che fatichiamo a comprendere e che richiede quindi una ulteriore apertura mentale ed ulteriori analisi.



Parole chiave: Mutevolezza. Vicissitudini. Cicli. Destino. 

Esperienza. Sfide. Fase Positiva. Piano/Progetto Divino. Karma. 

Miglioramento. Buona Fortuna. Avanzamento. Opportunità. 

Sviluppi Importanti. Cambiamenti Rapidi. Fato. Progresso. Nuove 

Porte Aperte. Il Tao. Risvolti Positivi. Fortuna Improvvisa e 

Inaspettata. 










Tratto dal libro I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio disponibile su Amazon per kindle  al link di seguito:





                          e su Mondadori Store per cartaceo DISPONIBILE QUI

domenica 10 luglio 2016

I Viaggi dell'Anima - Caratteristiche e Funzioni delle Regressioni Ipnotiche


I Viaggi dell'Anima









 Introduzione


“Ci sono più cose in Cielo e in Terra di quante ne sogni la tua filosofia, Orazio”


(William Shakespeare – Amleto)



Per quanto riguarda la vita e specialmente il cervello ed il potenziale umano, poche sono le cose che persino i più grandi possono davvero vantare di poter spiegare senza ombra di dubbio e con totale certezza, purtroppo. Tra questo considerevole numero di cose per cui non si hanno risposte esaustive, si annovera sia la cosiddetta “terapia delle vite precedenti”, sia il motivo per cui sia così efficace nel rimuovere vecchi traumi, complessi, fobie e a volte persino dolori fisici che non rispondono ad altre cure e trattamenti, ma che sembrano sparire come per magia dopo una o più regressioni.

Questo breve articolo, quindi, non offre tanto risposte certe sul perché funzionano i Viaggi dell’Anima (come definisco io le regressioni), quanto sul come funzionano, cosa aspettarsi durante un trattamento. Ulteriori informazioni e dettagli saranno contenuti nel mio libro di prossima pubblicazione, nel quale racconterò anche cosa i ricercatori e professionisti ed operatori del settore sono riusciti a scoprire sull’argomento negli ultimi decenni.

In altre parole, questo breve articolo si prefigge di dare informazioni pratiche per soddisfare le curiosità dei non addetti ai lavori interessati all’argomento e che stanno forse contemplando la possibilità di investire del denaro per fare una regressione.

A coloro che sono mossi dalla curiosità di sapere se sono stati Cleopatra o Napoleone, mi affretto a comunicare l’ovvio, e cioè che la stragrande maggioranza di coloro che fanno Viaggi dell’Anima/Inconscio, o sedute regressive, oltre il 99% rivedono/rivivono vite molto ordinarie e persino noiose – quindi comunico senza mezzi termini che, se motivati solo dalla curiosità, meglio cercare eccitazione altrove risparmiando il proprio denaro, direi.

Ma qualora una regressione fosse motivata dal desiderio di riportare a galla vecchi talenti già maturati e sepolti nell’inconscio o dal desiderio di acquisire maggior benessere ed autostima in questa esistenza attuale (che, in ultima analisi, forse è ciò che conta di più), esorterei il lettore a continuare la sua lettura, cercando delle potenziali risposte ad eventuali quesiti nelle pagine che seguono.









Come si Accede alle Memorie e Come Funziona una Seduta Ipnotica Regressiva


Questo breve articolo si svilupperà attraverso una serie di domande e risposte che si spera possano soddisfare la curiosità di una persona potenzialmente interessata ad esplorare i Viaggi della propria anima (nell’inconscio) attraverso la regressione.



D: Cos’è l’ipnosi?


L’Ipnosi è uno stato di attenzione e concentrazione focalizzata sulla propria interiorità ad esclusione di tutto il resto, nonché uno stato di coscienza automatico e naturale in cui ci si trova diverse volte al giorno, a seconda di quali attività occupano la propria mente e coscienza.

In realtà è uno stato di profondo rilassamento fisico molto piacevole, una trance in cui sprofondiamo automaticamente mentre leggiamo un bel libro o guardiamo un bel film, per capirci. E’ anche uno stato nel quale siamo più aperti alle suggestioni e quindi una condizione ideale per riprogrammare in modo positivo e sano il proprio inconscio (volendo), influenzando quindi positivamente sia il proprio presente che il futuro.

E’ bene sapere che qualora si sprofondasse in uno stato ipnotico molto profondo e ci si addormentasse, ci si risveglierebbe riposati e vigili come sempre, senza conseguenze negative. La realtà è che l’ipnosi è sempre auto-ipnosi poiché non è uno stato che si può imporre – occorre avere la volontà di ascoltare e seguire le direttive e le suggestioni altrui.



D: Qual è la differenza tra ipnosi e meditazione?


Sebbene l’ipnosi sia uno stato molto simile alla meditazione, mentre la meditazione è uno stato prettamente passivo nel quale ci si focalizza sul respiro, su un pensiero o una immagine per raggiungere la totale tranquillità interiore, la trance ipnotica è uno stato più attivo durante il quale possiamo guidare la mente attraverso un processo che facilita l’emergere dall’inconscio di alcune informazioni e alcune risposte a varie problematiche.

Nella trance ipnotica si opera e si procede con uno scopo ben preciso, per esempio con la volontà di scoprire informazioni o di far emergere talenti e convinzioni positive su sé stessi. Come detto, nello stato ipnotico non si perde mai il controllo, sia che sia qualcuno a guidarci, sia quando pratichiamo l’auto-ipnosi.



D: Credere nella reincarnazione e nel karma è condizione essenziale per poter usufruire dei benefici delle regressioni?


Assolutamente no. Il punto forte delle regressioni è che hanno un effetto positivo indipendentemente dalle proprie filosofie e dai propri credo. Per quel che ne sappiamo, ciò che emerge dall’inconscio in una seduta regressiva potrebbero essere metafore usate dall’anima per comunicare ciò che è rimasto inesplorato, non del tutto sviluppato oppure bloccato nelle memorie collettive dell’umanità e la cui programmazione continua nel tempo (come un disco incantato) se non fermata o riprogrammata e che influenza le nostre vite.

Detto ciò, milioni di persone nel mondo, specie in India e in Tibet, credono nella reincarnazione ed esistono studi seri fatti da professionisti occidentali le cui ricerche sono a disposizione e si possono facilmente leggere (ved. per esempio le ricerche tradotte in italiano del dottor Ian Stevenson sulle memorie di altre vite dei bambini – link qui sotto)



D: E’ sempre necessario usare ipnosi formale per regredire a ricordi di vite precedenti o memorie dall’inconscio collettivo, che dir si voglia?


In teoria no, anche se in pratica c’è chi asserisce che tutti i metodi 

usati siano forme ipnotiche. Una tecnica molto usata con successo, 

per esempio, nota agli addetti ai lavori come “bridging” 

(ridurre le distanze), prevede che ci si focalizzi sulle emozioni 

connesse ad un problema o su una particolare frase che descrive un 
problema – la ripetizione di questa frase facilita l’apertura delle 
porte dell’inconscio, con conseguenti ricordi e memorie che 
affiorano.

Un facilitatore in gamba, ascoltando ciò che dice il/la cliente, sa trovare il filo conduttore e, cavalcando l’onda emotiva, per così dire, è in grado di trovare le frasi adatte da ripetere per sollecitare le reazioni giuste con conseguenti memorie emergenti, anche provenienti da diverse vite, connesse tra di loro da un tema comune da esplorare e risolvere. Una volta emerso il ricordo e rivissuta l’emozione ad esso connessa, si perde gradualmente sensibilità verso tale emozione, la quale, essendo meno “carica”, perde di importanza e di capacità di influenzare la propria psiche.

Bisogna tenere in considerazione che l’inconscio in realtà è un chiacchierone e se gli si dà la possibilità di esprimersi, lo farà in molteplici modi: attraverso sogni, emozioni improvvise, sensazioni di dejà vu, odori o persino canzoncine e motivetti che riportano a galla certe memorie. 

Per esempio, se una persona prova angoscia e panico ogni volta che si avvicina all’acqua con la convinzione interiore che recita “Non sono al sicuro, non sono al sicuro”, una volta in stato di rilassamento, con o senza l’aiuto di un facilitatore, la persona può focalizzarsi sulle sue sensazioni e ripetere nella sua testa “non sono al sicuro, non sono al sicuro” diverse volte finché non affiorano specifiche immagini che spiegano da dove deriva il problema o la convinzione originariamente.

Facendo ciò, la persona potrebbe rivedere sé stessa da bambina, a galla in un mare molto freddo, con di fronte una nave che affonda di fronte a lei mentre lei tenta di mantenersi a galla senza smettere di cercare con gli occhi il fratellino ed i suoi genitori. Dopo una serie di tentativi di gridare aiuto o portare in salvo sé stessa e il fratellino, alla fine vede sé stessa perdere la vita affogando, mentre la convinzione che l’acqua non sia un elemento sicuro e sia in realtà pericolosa si solidifica nella sua psiche e nel suo inconscio.

Una volta riemersa questa specifica memoria, la persona può conservare un sano atteggiamento di cautela nei confronti del mare, senza però percepirlo come una minaccia per lei nell’attuale esistenza, alleggerendo notevolmente la carica emotiva ed irrazionale che le aveva causato tanta angoscia in presenza dell’acqua o del mare in precedenza. In certi casi è consigliabile rivivere prima qualche memoria positiva e leggera per prendere confidenza con i Viaggi nell’inconscio, prima di avventurarsi nell’esplorazione di situazioni più complicate e/o emotivamente più pesanti.



D: Occorre cedere il controllo in stato di ipnosi?


A differenza dei tristemente diffusi equivoci e delle idee sbagliate promosse anche dai film di Hollywood, nessuno perde il controllo in uno stato di ipnosi, che è in realtà non solo una condizione normalissima in cui ci si ritrova diverse volte al giorno, ma che è, a dire il vero, uno stato di attenzione molto concentrata diretta all’interno di noi stessi. Volendo si può mentire in trance (sotto ipnosi) e si può uscire dalla trance in un istante semplicemente aprendo gli occhi. In qualsiasi momento. Quando guidiamo pensando alle nostre cose o laviamo i piatti in modo automatico mentre la mente vaga, siamo in realtà in uno stato di leggera trance.


D: Quali sono i benefici dell’ipnosi e cosa implica la trance ipnotica?

La ricerca medica, con l’avvento dell’elettroencefalogramma, ha stabilito non soltanto che ci sono diverse frequenze nelle onde cerebrali, le quali tendono ad essere associate ad attività diverse, ma anche che in uno stato di ipnosi c’è un cambiamento benefico nel modo in cui funziona il cervello. Inoltre, misurando l’attività elettrica dell’encefalo (nel cervello) con l’elettroencefalogramma, si è notato che la trance/ipnosi e la meditazione hanno molti fattori e molte caratteristiche in comune.

Anzitutto, in entrambi i casi ci si può trovare sia in stato Alfa che Theta, e a volte, anche se più raramente, anche in Delta poiché quasi sempre in Delta si è passati dall’ipnosi al sonno. La cosa interessante è che in stati di rilassamento regolarmente vissuti e percepiti, alla lunga si acquisisce maggiore capacità di concentrazione e di apprendimento, un abbassamento di pressione e maggiore serenità nell’affrontare le sfide quotidiane, per esempio. Passiamo ad una breve descrizione delle onde cerebrali, le frequenze elettriche del cervello.

Le onde cerebrali si distinguono principalmente in Beta, Alfa, Theta, Delta e Gamma. Quando una persona è impegnata in una normale attività fisica o in un’attività cerebrale che richiede logica e ragionamento, le onde Beta, che rappresentano la capacità di elaborare coscientemente i pensieri, saranno dominanti, mentre in condizioni di maggior riposo mentale e/o fisico, saranno le onde Alfa ad essere dominanti. Le onde cerebrali Alfa denotano un equilibro tra l’emisfero destro e quello sinistro del cervello, favorendo qualsiasi attività creativa, inclusa l’attivazione del proprio immaginario interiore; in teoria le onde Alfa agevolano la creatività e la connessione con la Coscienza Collettiva. La visualizzazione è più facile e la capacità di immaginare è acuita, così come lo sono le facoltà di apprendimento e di memorizzazione. Inoltre, la nostra intuizione alza il volume quando il cervello è in Alfa.

Si registra una preponderanza di onde Theta nel cervello quando il corpo è fermo, si è concentrati sulla realtà interiore, si hanno gli occhi chiusi e si è in uno stato di intensa attenzione interiore, rendendo poco sicuro operare o muoversi nella realtà fisica. Questo è lo stato principalmente connesso con l’Inconscio Collettivo e si dice che le onde Theta favoriscano in teoria l’attivazione di aree del cervello precedentemente inutilizzate. Le onde Theta, da 4 a 7 cicli per secondo, sono associate con le più profonde esperienze di ipnosi, meditazione e di creatività. E’ stato scoperto che il ritmo di un tamburo percosso quattro volte e mezzo al secondo (a mò di onde Theta) facilita la trance sciamanica e le esperienze meditative dei Buddisti Tibetani.

Va sottolineato che non occorre per forza raggiungere trance profonde per far riaffiorare le cosiddette memorie di vite precedenti – in realtà bastano le onde alfa ed una condizione di leggerissima trance, facilmente raggiungibile con qualche profonda inspirazione, qualche musica che ricrea ambienti naturali o persino con il suono delle campane tibetane. Però è interessante notare che lo stato di dormiveglia che porta dalla veglia al sonno (detto stato ipnagogico) o dal sonno alla veglia (stato ipnopompico) ), molto simile all’ipnosi, è caratterizzato da una preponderanza di onde Theta.

Le onde Delta dalla frequenza più lenta, da 5 a 4 cicli per secondo, saranno preponderanti in condizioni di sonno profondo, ad onde lente. Esse sono associate alla guarigione, alle esperienze premorte, al coma e alla cosiddetta Coscienza/Energia Universale, al Superconscio, al Sé Multidimensionale e all’Unità del Tutto. Le onde Gamma dalla frequenza velocissima sono associate a lampi di genio e a funzioni cognitive superiori; uno studio sui monaci Tibetani ha dimostrato che le onde Gamma sono molto presenti mentre in profondo stato meditativo.

Molto resta ancora da scoprire riguardo alle onde Gamma, Iper Gamma, Lambda ed Epsilon e alle percezioni ed al potenziale umano ad esse connesso. Per tornare alla domanda in questione, lo stato di trance può dare accesso ad ogni tipo di memoria sepolta nell’inconscio, sia essa positiva (come per esempio un talento non ancora emerso o totalmente sviluppato), sia essa traumatica, che in questo caso dà invece adito ad una serie di problemi nell’attuale incarnazione, spesso apparentemente senza spiegazione.

Una memoria traumatica in realtà è paragonabile ad una registrazione rimasta attiva da molto tempo, ma da molto tempo non più necessaria e spesso pure priva di uno scopo utile, ma esistente ciononostante – quindi causa di disagio. Occorre quindi trasformarla e riprogrammarla e a questo principalmente servono le sedute di regressione ipnotiche. Inoltre, a volte le regressioni assistite da uno stato di trance aiutano persino a gettare luce e quindi a capire e a realizzare lo scopo principale della propria attuale incarnazione.

Nonostante la pessima reputazione e la considerevole disinformazione relativa all’ipnosi ed al suo scopo e potenziale, guadagnata anche grazie agli ipnotisti da palcoscenico, gli stati ipnotici offrono in realtà molti benefici oltre a quelli evidenti, in quanto si acquisisce una maggiore chiarezza e pace interiore e si permette al corpo di rilasciare stress e tensioni, liberando energia da usare in modo più proficuo in futuro. Inoltre, il cliente acquisisce maggiore consapevolezza e controllo su sé stesso e sul proprio comportamento. Il facilitatore può ricoprire il ruolo di un navigatore, per intenderci, ma è il cliente alla guida, sempre e comunque. Resta lucido e, come detto, può anche mentire se così desidera. Non perde assolutamente il controllo in nessun caso.



D: E’ vero che non tutti possono essere ipnotizzati?


Secondo alcune teorie, circa il 10% degli esseri umani non risponde all’ipnosi, specialmente le persone eccessivamente razionali, coloro che faticano a seguire le istruzioni, a rilassarsi o a concentrarsi. Dal momento però che la trance ipnotica è uno stato di coscienza così naturale per un essere umano (vedi lo stato ipnagogico e ipnopompico spiegati sopra), direi che sarebbe più corretto dire che non tutti possono essere ipnotizzati dagli stessi metodi e dalle stesse persone!

Uno dei fattori più importanti e favorevoli al processo ipnotico è la fiducia. Se c’è qualsiasi dubbio nella propria mente sul potersi fidare della persona che è lì per facilitare la trance in noi, difficilmente seguiremo le istruzioni date o daremo a noi stessi il permesso di rilassarci completamente.

Un altro aspetto da non sottovalutare sono le proprie aspettative. Se ci si aspetta che accada qualcosa di soprannaturale e la propria voce interiore continuerà a domandarsi quando ciò avverrà, non solo si rimarrà molto delusi, ma non ci si rilasserà a sufficienza per facilitare la trance. La stessa situazione si incontrerà se ci si preoccupa troppo di riuscire a visualizzare. Non tutti “vedono” – le situazioni che emergono dall’inconscio a volte si percepiscono, si “sentono”, eccetera. 

A volte si hanno i dettagli senza necessariamente essere visivi o sapere come; è una certezza e basta. Siamo tutti diversi, per fortuna. La cosa importante è mantenere un atteggiamento di curiosità senza eccessive aspettative. Ma per rispondere alla domanda, è davvero molto, molto raro non riuscire ad avere accesso alle memorie che si vogliono esplorare.



D: Cosa succede durante una seduta esattamente?


Il cliente di solito è in una posizione molto comoda su una poltrona o un lettino che permette l’estensione delle gambe e della schiena, ma preferibilmente non del tutto stesa, in quanto ricorda troppo il sonno e lo scopo di una seduta non è dormire. Ad occhi chiusi il cliente focalizza la propria attenzione sul respiro. Il facilitatore gradualmente e gentilmente induce un profondo stato di rilassamento fisico ma di allerta mentale, nel quale le distrazioni vengono estromesse dallo spazio psichico del momento.

Si tratta di istruzioni molto semplici da seguire con l’immaginazione e che inducono in modo semplice e sicuro uno stato di trance ipnotica. Una esperienza molto comune in ipnosi è la percezione distorta del tempo che passa. Anche se dovessero emergere memorie spiacevoli o difficili, una volta guidati attraverso alcuni esercizi di guarigione e trasformazione, le memorie alla fine vengono rese emotivamente neutrali e quindi la carica negativa svanisce alla fine della seduta. E’ normale percepire un senso di sollievo dopo una seduta regressiva.

Una volta fisicamente rilassato e mentalmente concentrato, il cliente viene incoraggiato attraverso alcuni semplici esercizi a descrivere le proprie percezioni, che siano visive, uditive o cinestesiche (sensazioni ed emozioni). Spesso ciò viene premesso dalla richiesta di una breve descrizione del proprio compagno di banco preferito, oppure della propria porta di casa o della propria camera o salotto – di qualsiasi cosa/memoria aiuti il cliente a decifrare in quale modo “visualizza” o registra e percepisce le proprie memorie. In questo modo, dopo questa breve conferma, sarà più facile per il cliente rilassarsi e lasciar fluire le esperienze che emergono.

Quasi sempre le istruzioni che seguono poi conducono il cliente alla visualizzazione di una gradinata, di una scalinata con gradini o di una scala mobile che porta giù, sempre più giù nel suo mondo interiore, rilassando ulteriormente il sistema nervoso e approfondendo lo stato di trance ipnotica. Una volta in fondo, la persona crea con la propria immaginazione un posto magico e sicuro nel quale rifugiarsi, tutte le volte che lo desidera e quando vuole, per guarire o per rivisitare altre vite e consultare il proprio Inconscio e/o Io Superiore o le proprie Guide.

Questo sarà anche il luogo dove il cliente potrà rifugiarsi qualora le memorie diventassero troppo traumatiche; in quei rarissimi casi, il cliente potrà decidere di continuare la seduta senza emozioni, in modo distaccato, volando al di sopra della scena mentale, mentre si rifugia nel luogo magico appena creato nel suo spazio psichico. Dopotutto si tratta di uno spazio psichico con regole diverse da quelle del mondo materiale – tanto vale crearne di nuove come si vuole. A onor del vero, le memorie o il materiale che emerge dall’Inconscio è talmente interessante che sarà molto raro decidere di interrompere la seduta.

Ci penserà il facilitatore a tenere il cliente entro spazi psichicamente sicuri e ad evitargli traumi inutili. Spesso le sedute iniziano chiedendo all’Inconscio o al Superconscio di mostrare dettagli che portino alla situazione nel passato che ha dato luogo ad un determinato problema o disagio attuale che si vuole risolvere nella propria vita.



D: E’ possibile rivedere in diverse sedute la stessa vita passata?


Assolutamente sì – anzi è una cosa molto diffusa. Una volta aperta la porta a memorie di vite precedenti, è molto comune che 5 o 6 specifiche incarnazioni “spingano” per salire a galla ed essere rivissute/ricordate e tornano a galla quasi a sottolineare che occorre esplorare le diverse tematiche ad esse relative  e in diverse angolazioni prima di poter passare ad esaminare altri argomenti, per così dire.



D: E’ possibile che il cliente si stia immaginando tutto?


Per quanto sembri strana la risposta, la sensazione che avrà il cliente sarà esattamente quella in quanto la mente logica, che non dorme, non comprende come sia possibile avere consapevolezza di certe immagini o informazioni!

Chiariamo che l’immaginazione, tanto bistrattata dalla civiltà occidentale, è la lingua dell’Inconscio e dell’emisfero destro del cervello ed è una facoltà preziosa, senza la quale moltissime scoperte scientifiche non avrebbero mai avuto luogo.

Durante una regressione ci si sente esattamente come ci sentiremmo se una persona ci dovesse chiedere di ricordare una nostra vacanza di qualche anno fa e descrivergliela e raccontargliela. L’esperienza è quasi identica. Una volta iniziato il racconto, si aggiungono mano a mano memorie e dettagli e così accade anche durante una regressione. Salvo rari casi, non si tratta assolutamente di una percezione come in un film – sono più immagini a volte disgiunte, ma che piano piano hanno un senso, anche se a volte occorre “viaggiare” avanti e indietro nel tempo con la mente e l’immaginazione.

Persino le persone che dicono di non vedere nulla sembrano in grado di rispondere a domande relative al personaggio che stanno visitando, al periodo storico o geografico e ad altri dettagli – non sanno come lo sanno, ma conoscono i dettagli; li conoscono o perché le risposte arrivano rapide, perché magari le percepiscono emotivamente o in qualche caso le vedono chiaramente, oppure per una combinazione di fattori. La cosa importante resta quella di ottenere il maggior numero di dettagli ed informazioni senza stimolare troppo la mente logica, la quale porterebbe immediatamente fuori dallo stato Alfa e quindi fuori dalla trance.



D: E se si trattasse di pura fantasia, come nel caso della criptomnesia?


Non è tanto importante verificare storicamente i dettagli emersi in una regressione ai fini di dimostrare che la memoria emersa sia una memoria “vera”, quanto la rimozione di vecchi traumi o la trasformazione di convincimenti errati o promesse e contratti antichi e desueti che non occorre più rispettare e onorare. Dopotutto, anche se in parte si trattasse di criptomnesia (frammenti di memorie di film o favole o rappresentazioni teatrali viste o udite molti anni prima, ma puntualmente dimenticate), per quale motivo sarebbero emersi determinati “ricordi” e dettagli e non altri? C’è sempre un motivo se i Viaggi nell’Inconscio della nostra Anima rivelano certe dinamiche e non altre e la cosa importante, il vero scopo di queste sedute, è la trasformazione e la guarigione da vecchi traumi, il vivere meglio e lo sviluppo del nostro potenziale positivo, dopotutto.



D: Vista la terribile storia dell’umanità, esiste una connessione tra le varie fobie, traumi e comportamenti apparentemente deviati di cui certe persone sembrano essere vittime in questa esistenza e le tragedie occorse nei secoli, le barbarie commesse da umani contro altri esseri umani in altre parole?



Un elenco dei temi e delle storie comuni e dei complessi emersi durante le regressioni si trova nel mio libro in preparazione. Uscirà verso la fine dell’anno sia in versione kindle che in cartaceo su amazon.it






















Patrizia Trotta si è formata in Inghilterra ed è Dottore di Ricerca specializzata in Scienza dell'Educazione (PhD Ed) con specializzazione in Educazione Transpersonale e in Psicologia Transpersonale attraverso la sua Laurea Triennale in Psicologia (BSc) seguita da un Master of Science (MSc) in Consciousness and Transpersonal Psychology (Studi sulla Consapevolezza Umana e sulla Psicologia Transpersonale), quindi in ricerche per lo Sviluppo del Potenziale Umano e della Sovranità del Sé.

Le sue ricerche continuano nel campo della Psicoenergetica, l’emergente quinta forza in Psicologia che si occupa di energie (le altre quattro forze sono: psicoanalisi, comportamentismo, psicologia umanistica e transpersonale).


L’autrice inoltre si occupa da oltre 30 anni di astrologia psicologica ed esoterica (Certificato e Diploma della White Eagle School of Astrology) e dal 1991 anche di cristalloterapia (Diploma International College of Crystal Healing) ed altre discipline relative all'esoterismo occidentale e allo sviluppo del potenziale umano. 

Attualmente sta aggiornando e completando la sua formazione come ipnologa e come ipnologa specializzata in regressione alle vite precedenti, argomento su cui presto pubblicherà due libri (di cui uno sulla reincarnazione) e sul quale discuterà anche in questa sede, aggiungendo ulteriori post a tale proposito.

http://patriziatrotta.com/libri-ed-ebook-consigliati/


Qualche libro utile oltre a quelli già precedentemente segnalati in questo blog: