domenica 4 settembre 2016

I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio: Carta XIII La Morte

Arcani Maggiori - La  Morte







Un modo per comprendere come funzionano i Tarocchi è di vederli come simboli di Archetipi Universali che esistono nella mente inconscia di tutti e quindi nell’inconscio collettivo. Le carte pongono i riflettori su alcuni archetipi piuttosto che su altri, poiché essi sono particolarmente attivi nella psiche e nella vita di chi consulta le carte in quel momento o periodo.



Non si tratta, quindi, di leggere nelle carte un destino ineluttabile, bensì di scegliere con più saggezza e capire ed esplorare sé stessi in profondità.

 

IL MODO MIGLIORE PER PREVEDERE IL FUTURO è CREARSELO!



Comprendendo meglio la nostra situazione attuale, potremo in teoria dirigere al meglio gli eventi futuri che risultano dalle nostre decisioni più sagge che possiamo prendere oggi con riflessività e con l’aiuto delle carte. La prevedibilità delle nostre azioni e reazioni è solo direttamente proporzionale alla nostra mancanza di consapevolezza, di autoanalisi e di riflessione. 


I Tarocchi,  essendo la voce del nostro Inconscio e Superconscio, non servono tanto a predire il futuro, quanto ad aiutarci a capire noi stessi e il libro da cui sono tratti gli articoli che pubblicherò per i prossimi post (link sotto) ne illustra usi e funzioni.



Ma prima di procedere, è opportuno esplorare una lecita domanda.

Quando è opportuno usare i Tarocchi per sé stessi? Per trovare una risposta a domande dirette e non troppo emotive, per comprendere aspetti di una situazione che ci sfuggono, per crescere o imparare a considerare altri punti di vista o altri percorsi e modi di agire.


Chiarito ciò, procediamo con la conoscenza degli Arcani Maggiori, in questo post conoscendo la carta numero 13, la carta della Morte, tredicesima tappa del nostro eroe/viandante che affronta gli archetipi in questione, intraprendendo il suo viaggio coraggioso attraverso tutte le tappe dei 22 Arcani Maggiori e quindi illustrando le sue fasi di crescita.



Carta 13: La Morte. Con questa carta inizia per il Matto la terza fase, cioè l’esplorazione del Superconscio dopo aver affrontato il conscio e l’inconscio nel suo viaggio verso la realizzazione di Sé e della propria divinità. Questa carta parla di transizione, trasformazione, rinnovamento, morte del vecchio, chiusura di un ciclo finito, purificazione e cambiamento significativo. A volte persone ed eventi (amicizie, nuovo lavoro, ecc.) indicano che è necessaria una chiusura ed una evoluzione e quindi lasciano la nostra vita per fare spazio al nuovo. Qui il Matto apprende che si tratta sempre di profonda guarigione, trasformazione e rigenerazione e quindi la carta è associata al segno dello Scorpione.



L'illustrazione che introduce la carta qui di seguito deriva dal mazzo più popolare, venduto e diffuso di tutti i tempi, cioè il mazzo Rider Waite Smith. Link per visionare ed eventualmente acquistare questo ed altri mazzi di Tarocchi si trovano alla pagina preposta di questo stesso blog a questo link: 





CARTA XIII LA MORTE (Rinascita)




Ora il Matto si trova a dover metaforicamente morire per rinascere spogliato di tutte le pretese, di inutile bagaglio mentale ed emotivo, di finzioni e vuote ambizioni. All’orizzonte si vede un nuovo giorno e una vita nuova che dà il benvenuto al giorno dopo la lunga e buia notte della morte.


Questa carta raramente rappresenta la morte stessa. Tende però a rappresentare i grossi cambiamenti, anche quelli felici. Per esempio, se ci apprestiamo a diventare padre o madre, stiamo dicendo addio al nostro status di persona che può legittimamente pensare solo a sé stessa e quindi non è così strano attrarre questa carta nel proprio consulto. Lo stesso vale per matrimoni, divorzi e cose del genere.


Alla morte importa poco della posizione sociale, della ricchezza, della santità del ruolo che si ricopre o della propria età. Abbiamo tutti una “data di scadenza” e c’è un tempo per tutto sulla Terra, c’è un tempo per la morte e un tempo per la vita. Nel mito, le anime dei morti dovevano attraversare il fiume Acheronte in barca e pagare una moneta a Caronte, il traghettatore di anime. Se non pagavano il dazio, rimanevano per sempre fantasmi intrappolati tra il regno dei vivi e quello dei morti. Psicologicamente, tale moneta indica la necessità di pagare pegno e concedere a sé stessi lo spazio necessario per sentire ed esprimere il proprio lutto per le proprie perdite e per poter continuare a vivere la propria vita con onore e dignità. Durante la fase e lezione offerta dall’Appeso, quando il Matto acconsente di arrendersi e di viaggiare consapevolmente nell’Ade alla presenza delle divinità dell’oltretomba, in realtà egli va gradualmente verso la propria Iniziazione e conseguente Illuminazione.









La carta della Morte simboleggia il cambiamento, la fine di un ciclo vecchio e la nascita di una nuova vita, sia per gli esseri umani, sia nei cicli della natura, la quale mostra chiaramente i cambiamenti nei suoi costanti cicli di morte e rinascita. E’ uno sviluppo naturale nella vita di ogni essere umano, sia a livello fisico che psicologico. La Morte semplicemente contrassegna le fasi di transizione. 


Lo scheletro si può paragonare all’albero che ha perso le foglie in attesa dei germogli nuovi della primavera. Rappresenta il lasciarsi indietro il desueto e superato, che siano pensieri, emozioni, stati d’animo o desideri. Ciò che non è più utile va scartato.



Il Matto apprende ciò dalla sua madre terrena, L’Imperatrice. Ogni età umana ha la sua fase e ogni fase ha una fine, una volta che l’abbiamo vissuta. Qualsiasi genitore si aspetta che il proprio figlio cresca dall’adolescenza alla maturità dell’adulto. La Morte può significare la fine di situazioni in molteplici modi e contesti diversi, come già illustrato. Può simboleggiare lasciare la scuola, lasciare casa, lasciare un lavoro, lasciare la propria nazione e nessuna di queste cose indica una morte fisica, né necessariamente indica una fase negativa. Anzi è spesso il contrario. La carta della Morte, come detto, indica trasformazione e cambiamento molto più spesso di quanto indichi la morte del corpo. Emozioni, pensieri, valori si trasformano in quanto, la carta  dice, i cicli che li governavano giungono ad una fine.


In un consulto questa carta segnala la fine di qualcosa, di una specifica situazione, ma con la promessa di un nuovo inizio che sta emergendo. Il dolore che sentiamo durante le fasi di cambiamento ha più a che fare con il nostro desiderio di mantenere lo status quo di quanto sia connesso ad un dolore effettivo ed oggettivo o persino necessario

Il cambiamento è l’unica costante nella vita e quindi tutto dipende da come uno affronta l’inevitabilità del cambiamento.




Parole chiave: Liberazione. Transizione. Lasciar andare. 

Perdita/Guadagno. Rivalutazione.


 Ottimismo. Rinascita. Catarsi. Rinnovamento. Inevitabile 


cambiamento improvviso. Purificazione. 





Tratto dal libro I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio disponibile su Amazon per kindle  al link di seguito:







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