sabato 27 agosto 2016

I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio: Carta XII L'Appeso

Arcani Maggiori - L'Appeso



Un modo per comprendere come funzionano i Tarocchi è di vederli come simboli di Archetipi Universali che esistono nella mente inconscia di tutti e quindi nell’inconscio collettivo. Le carte pongono i riflettori su alcuni archetipi piuttosto che su altri, poiché essi sono particolarmente attivi nella psiche e nella vita di chi consulta le carte in quel momento o periodo.



Non si tratta, quindi, di leggere nelle carte un destino ineluttabile, bensì di scegliere con più saggezza e capire ed esplorare sé stessi in profondità.

 

IL MODO MIGLIORE PER PREVEDERE IL FUTURO è CREARSELO!



Comprendendo meglio la nostra situazione attuale, potremo in teoria dirigere al meglio gli eventi futuri che risultano dalle nostre decisioni più sagge che possiamo prendere oggi con riflessività e con l’aiuto delle carte. La prevedibilità delle nostre azioni e reazioni è solo direttamente proporzionale alla nostra mancanza di consapevolezza, di autoanalisi e di riflessione. 


I Tarocchi,  essendo la voce del nostro Inconscio e Superconscio, non servono tanto a predire il futuro, quanto ad aiutarci a capire noi stessi e il libro da cui sono tratti gli articoli che pubblicherò per i prossimi post (link sotto) ne illustra usi e funzioni.



Ma prima di procedere, è opportuno esplorare una lecita domanda.

Quando è opportuno usare i Tarocchi per sé stessi? Per trovare una risposta a domande dirette e non troppo emotive, per comprendere aspetti di una situazione che ci sfuggono, per crescere o imparare a considerare altri punti di vista o altri percorsi e modi di agire.


Chiarito ciò, procediamo con la conoscenza degli Arcani Maggiori, in questo post conoscendo la carta numero 12, la carta dell'Appeso, la dodicesima tappa del nostro eroe/viandante che affronta gli archetipi in questione, intraprendendo il suo viaggio coraggioso attraverso tutte le tappe dei 22 Arcani Maggiori e quindi illustrando le sue fasi di crescita.


Carta 12: L’Appeso o L’Impiccato. La figura sulla carta che con

grande serenità contempla l’Universo anche se è appeso al 

contrario, sembra aver abbandonato la mondanità e il conformismo

per cercare altri modi di vedere le cose e un significato spirituale. A

volte legato a questa carta sembra esserci uno spirito di sacrificio, 

ma quasi sempre è volontario e quasi sempre dietro a ciò esiste una 

ricerca di altre prospettive, oppure il desiderio di lasciarsi andare e 

farsi guidare dal cosmo attraverso la rinuncia ai dettami e ai tempi 

dell’ego per seguire quelli del Sé Superiore. Si impara a vivere 

fuori dal coro e a sentire e seguire la propria guida interiore. E’ al 

mistico ed illusorio Nettuno che è associata questa carta.


Le illustrazioni qui usate derivano dal mazzo più popolare, venduto e diffuso di tutti i tempi, cioè il mazzo Rider Waite Smith. Link per visionare ed eventualmente acquistare questo ed altri mazzi di Tarocchi si trovano alla pagina preposta di questo stesso blog a questo link: 





CARTA XII L'IMPICCATO/L'APPESO




A  questo punto, il Matto inizia il suo viaggio nell’oltretomba per esplorare i reami della sua mente inconscia. Una volta, nell’Europa Medioevale, il destino di essere appesi a testa in giù era una punizione riservata a coloro che avevano contratto debiti. L’Appeso ha contratto un debito con la vita – in teoria, la vita è un dono di Dio e come la viviamo è il nostro dono a Dio; dovremmo lasciare il mondo un luogo migliore di come lo abbiamo trovato, ma cosa stiamo facendo affinché ciò accada? Questa è una domanda che l’Appeso ci invita a farci.

L’Appeso è in uno stato autoimposto di sottomissione, un atto di resa alla guida spirituale interiore, ad una forza divina, e attende pazientemente. Il significato essenziale di questa carta indica un sacrificio, una resa volontaria di qualcosa per ottenere qualcosa di più grande valore. Nei miti Greci Prometeo il Titano creò l’umanità, ma soffrì delle pene atroci essendo stato punito per aver rubato il fuoco divino da donare alle sue creature. 

Nel mito Teutonico, il dio Odino si sacrificò volontariamente rimanendo appeso all’albero del mondo per nove giorni e nove notti per ottenere un ringiovanimento e una rinascita. Nessuno gli offrì cibo e abbeveraggi, ma rimanendo appeso egli iniziò a guardarsi in giro e a notare sulle pietre sottostanti dei caratteri incisi, le rune, che avevano significati e poteri magici. Con sforzi sovraumani egli riuscì a cogliere una runa e fu così immediatamente liberato grazie al suo potere magico. Non solo fu liberato, ma ottenne anche rinvigorimento e ringiovanimento, come premio per il suo sacrificio volontario.

A questo punto del suo viaggio, il Matto comprende che la conoscenza di ciò che ha dentro è anche più importante della conoscenza di ciò che lo circonda. Questa carta rappresenta il punto di svolta nella vita di un individuo in cui le forze dell’inconscio fanno sentire il loro peso e vanno comprese ed interpretate. 

A tale scopo, occorre sacrificare il controllo consapevole del proprio ego, arrendendosi volontariamente ai territori sconosciuti del proprio mondo interiore. La decisione di iniziare a guardarsi dentro e dedicare tempo e sforzi a questo scopo deve essere una decisione volontaria e non forzata, nella quale la mente conscia sacrifica dello spazio da dedicare alla vita dell’inconscio. Ciò può fare paura poiché dopotutto si tratta di un viaggio nell’Averno, nell’Ade sconosciuto della propria dimensione inconscia. Quindi il Matto si trova di nuovo a correre rischi – il suo viaggio è iniziato correndo il rischio di ricominciare tutto daccapo in un viaggio esteriore e ora si trova di nuovo a correre rischi, ma per compiere un viaggio interiore stavolta.








Quando appare questa carta c’è l’indicazione che questo è un momento adatto per espandere la propria comprensione. Occorre anche imparare a fidarsi del cosmo e dell’intelligenza divina. 

A volte c’è di mezzo un sacrificio di qualcosa per qualcos’altro e occorre ricordare che alla fine si otterrà sempre qualcosa di valore superiore a ciò che si è sacrificato. 

A volte il monito con questa carta è di mollare le redini del controllo e arrendersi al volere divino e ai dettami del Sé Superiore, lasciando che le cose si sviluppino secondo regole diverse da ciò a cui siamo abituati – a volte persino opposte a ciò che per noi è normale. 

L’influenza di questa energia sulla propria psiche ricorda quella dell’evanescente ma spirituale Nettuno in transito sui pianeti personali, durante il quale tutto sembra avere valori capovolti e inversi per raggiungere finalmente un equilibrio – per esempio, se fino ad ora abbiamo prestato molta attenzione alla dimensione spirituale, ora ci troveremo a focalizzarci esclusivamente sul materiale e viceversa.





Parole chiave: Obblighi. A testa in giù. Completamento/Conclusione e Compimento. Serenità. Terra

 e Cielo. Trasfigurazione. Primavera e promesse di energie nuove. Inversione. Decisioni Sospese

. Umiltà e Modestia Coltivate. Una Nuova Prospettiva. Azione Rallentata. Limbo. Coscienza 

Cosmica. Illuminazione. Adattabilità. Generosità. Altruismo. Flessibilità. Chiudere col Passato. 

Calma. Un Apparente Stallo. Riflessione. Serenità. Misticismo. Devozione. Contemplazione.







Tratto dal libro I Tarocchi - La Voce dell'Inconscio disponibile su Amazon per kindle  al link di seguito:







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